Unict: docenti aderiscono all’assemblea indetta dal Coordinamento Universitario

CATANIA – Docenti, dottorandi, ricercatori e studenti hanno aderito all’assemblea per discutere sullo sciopero che negli ultimi mesi ha messo in luce le contraddizioni dell’Università pubblica.

Tutto l’Ateneo catanese a confronto

Lo scopo è quello di riunire il mondo della formazione universitaria per sviscerare i bisogni e le necessità delle componenti dell’ateneo. Sull’onda dello sciopero degli esami, si discuterà delle criticità dell’ateneo di Catania, che riguardano trasversalmente tutte le categorie dell’Università. L’allarme lanciato dal Coordinamento Universitario Catania riguarda la situazione complessiva dell’Ateneo che si ritrova ad avere delle strutture poco qualificate, con pochi spazi e laboratori e tanti sprechi di risorse.

“Una situazione che appare in continuo peggioramento se si considera tra l’altro che grazie alle norme introdotte dal sistema di valutazione della VQR (Valutazione Qualità della Ricerca, gestito dall’agenzia ANVUR), la dinamica che si innesta è un circolo vizioso nel quale gli atenei del Sud Italia vengono costantemente ritenuti inferiori e, quindi, definanziati – scrive in una nota il Coordinamento -. Scioperare per il solo blocco degli stipendi, in un contesto nel quale vengono negati i più basilari diritti allo studente universitario, ai dottorandi e ai ricercatori è riduttivo: sono anni che l’università pubblica è oggetto di gravi politiche di disinvestimento, divisone e competitività (tra atenei di “serie A” e di “serie B”), aziendalizzazione e privatizzazione.

L’ Italia si conferma tra i fanalini di coda su scala europea per investimenti in formazione: il 4% del Pil, sotto di quasi un punto percentuale rispetto alla media della UE (4,9%)”.