Sembra una cosa fantascientifica invece ora è possibile: basterà fotografare i piatti per ottenere la ricetta con la lista degli ingredienti e il procedimento per realizzarla. Si chiama Pic2Recipe ed è una nuova applicazione del MIT che, sfruttando le reti neural.
Basta fotografare il piatto per effettuare la ricerca all’interno del database e ricevere, in pochi secondi, la ricetta completa. Un’app molto interessante che potrebbe aprire la strada a nuovi utilizzi, anche se trattandosi di un prototipo la probabilità di successo risulta ancora non troppo elevata. Andiamo, quindi, a scoprire come funziona Pic2Recipe e quali siano le potenzialità offerte da questo strumento molto interessante.
Questa app è una sorta di Shazam per il cibo. Il sistema in questione si chiama Pic2Recipe ed è stato sviluppato sfruttando l’intelligenza artificiale, un database con oltre un milione di ricette e un sistema di riconoscimento delle immagini.
Seppur sia ancora un prototipo, questo algoritmo ha una probabilità di successo del 65%. Una volta inserita la foto della pietanza, Pic2Recipe fornisce un elenco di massimo cinque ricette, ordinate in funzione della fiducia che il sistema ripone nelle varie alternative. In questo momento, il database è basato su ricette principalmente americane.
Adesso si sta lavorando ad un aggiornamento che aiuterà tutte le persone che conoscono gli ingredienti di una ricetta, ma non sanno le dosi necessarie. Un ulteriore passo in avanti di una piattaforma che sta dimostrando le future potenzialità derivanti dall’unione dell’intelligenza artificiale e delle reti neurali.
Questa app è il risultato del lavoro di un gruppo di studenti di ingegneria elettronica e informatica del Massachusetts Institute of Technology (Mit), uno degli atenei di ricerca più prestigiosi al mondo. Si tratta di un programma che può predire il modo in cui è cucinata una portata basandosi sulla foto, con il 65 percento di accuratezza. La parte migliore è che tutti possono testarlo online. Infatti, sul sito messo a punto dagli scienziati abbiamo l’opportunità di caricare l’immagine di un piatto di pasta o pesce. E poi di farla vagliare al sistema di apprendimento automatico.
Al momento non mancano le pecche. Innanzitutto, lo strumento non è ancora in grado di stabilire il modo in cui è stato cotto il cibo: se si tratta di agnello al vapore o arrosto. Sa che è agnello e cerca di azzeccare la ricetta, valutando gli altri elementi nello scatto. Poi si confonde ancora quando gli ingredienti non sono facili da individuare, come nel caso dei sushi rolls. O se la stessa pietanza ha molteplici varianti. Gli studiosi, però, sono al lavoro per rendere l’algoritmo sempre più bravo. Almeno in futuro avremo una valida ragione per il cosiddetto foodporn, cioè per fotografare tutto ciò che stiamo per assaporare: avere l’opportunità di rifarlo a casa.
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