Una famiglia, il film denuncia di Sebastiano Riso da Venezia arriva nelle sale

Una Famiglia è un film di genere drammatico del 2017, diretto da Sebastiano Riso, con Micaela Ramazzotti e Patrick Bruel.

Trama

Maria porta avanti gravidanze per conto di ricchi clienti che non possono averne figli, anche per le complessità della legislazione italiana. I soldi che girano sono tanti, così come gli argomenti che Riso tratta, tutti importanti vuoti di civiltà nell’ambito dei diritti civili nell’Italia di oggi.

Affidandosi di nuovo a Micaela Ramazzotti in un ruolo di madre, Maria, seppur di pasta totalmente diversa. Riso identifica un momento della sua vita, con il compagno Vincenzo, senza darci troppe spiegazioni di cosa sia stato di loro prima.

Un inizio silenzioso mette in scena una Roma periferica e anonima, grigia come tutti i personaggi di questo film in cui nessuno si salva, e chi vorrebbe farlo deve patire doppio. Una cappa nera che allontana lo spettatore, tanto quanto ambientazioni e dinamiche spesso poco credibili, personaggi ridotti a macchiette (come la coppia gay in cerca d’adozione) che non servono al meglio la causa per cui sono state inserite nel film.

Un terreno impervio, quello che differenzia una dramma senza sfoghi dal ridicolo involontario. Una famiglia è un film smarrito che finisce per dimenticarsi dei suoi personaggi, lasciandoli in secondo o terzo piano, ostinandosi a mettere in maggior risalto troppe cause che senza nessuno a rappresentarle diventano vuoti contenitori.

Micaela Ramazzotti è ormai prigioniera dei ruoli di madre o donna disperata, dalla ricrescita ballerina e la recitazione febbrile, mentre il francese Patrick Bruel, qui scelto per “i suoi occhi buoni”, timbra il cartellino come esotico maschio seducente.