Un consiglio per non avere le SPUNTE BLU su WhatsApp
Sono anni, questi: basta una modifica nel funzionamento di WhatsApp per far rimpiangere a molti i bei tempi che furono delle lettere, dei francobolli, del novecento, della privacy e perfino dei fumi delle prime fabbriche.
Qualcuno più semplicemente ha nostalgia della versione precedente dello stesso WhatsApp, qualcun altro dà la stura al malanimo apocalittico contro l’invadenza della tecnologia.
È successo che il servizio di messaggistica comprato per 19 miliardi di dollari da Facebook, da qualche giorno ha introdotto le spunte blu per far capire a chi invia un messaggio se il destinatario lo ha letto. La novità sta già facendo molto parlare di sé, sui social network non si discute d’altro da questa mattina.
Ecco alcuni titoli di giornali: “Perché le nuove spunte blu ci rovineranno la vita” (Panorama); “Doppia spunta blu per i messaggi letti. Critiche: Privacy uccisa” (Il Fatto Quotidiano); “Arriva la spunta blu col suo carico di ansia da notifica” (Il Secolo XIX)
I temi principali sono due: –>> CONTINUA –>>