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Un centro di ricerca e due campus, l’eredità dell’Italia a Expo Dubai

DUBAI (EMIRATI ARABI) (ITALPRESS) – A Expo 2020 Dubai, la prima Esposizione Universale nel mondo arabo che chiude il 31 marzo, l’Italia è stata leader del gruppo dei Paesi che hanno scelto la formazione come tema centrale della loro partecipazione. Oggi il Forum “Beyond Expo 2020, Education as Legacy”, a Padiglione Italia, è stata l’occasione per fare il punto sui principali accordi, progetti e impegni che, nel corso del semestre, le università e gli enti di ricerca italiani hanno raggiunto a livello internazionale.

“Sappiamo tutti quanto sia stata importante questa esperienza, con una fase di pandemia ancora in corso, per le Università, gli Enti di Ricerca e le Istituzioni di Alta Formazione che hanno mostrato al mondo le competenze scientifiche del sistema italiano di ricerca e di alta formazione, qui a Dubai” ha detto il Ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa.«Il nostro obiettivo era quello di diffondere la nostra eccellenza, consapevoli che l’Italia è un ecosistema efficace, produttivo e attraente per gli attori internazionali, sia come investitori che come partner: crediamo di esserci riusciti.

Ora, però, vogliamo essere ancora più ambiziosi e desideriamo che la nostra partecipazione a Expo porti risultati concreti per il futuro dell’alta formazione e della ricerca».Sono tre i progetti di ricerca e alta formazione nella regione mediorientale previsti quale eredità della partecipazione italiana a Expo 2020 Dubai: la realizzazione di un campus arabo-mediterraneo, di un centro di ricerca e alta formazione per la digitalizzazione e ricostruzione dei beni culturali e per la produzione artistica e culturale legata all’intelligenza artificiale e alle nuove tecnologie e di un campus di ricerca e alta formazione sulla trasformazione del cibo.

«Questi progetti che guardano al futuro sono nati grazie anche a un’idea sviluppata in sinergia con il parlamento italiano e per cui sono stati stanziati 7 milioni di euro, dal 2022 al 2026, per darne l’avvio» ha aggiunto il Ministro.

«Expo ha dimostrato come l’Italia sia un Paese dalla grande capacità attrattiva, non solo per la bellezza del territorio e per il patrimonio culturale, ma anche perchè la scienza e la tecnologia è capace di andare al di là di ogni confine e unire nel produrre innovazione e diffondere cultura. Da qui, vorrei lanciare proprio questo messaggio: la diplomazia e la competenza scientifica come valore trasversale. Portiamo al centro l’azione instancabile e i desideri dei nostri giovani, sono le migliori armi per tornare alla pace».

Alla presenza del ministro Messa e del ministro dell’Economia emiratino, Abdulla bin Touq Al Marri, la presidente del CNR, Maria Chiara Carrozza, e il Sottosegretario all’Economia, Abdulla Al Saleh, hanno firmato un protocollo d’intesa di cooperazione scientifica per sviluppare programmi e scambi di ricerca congiunti.

Redazione

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