Ultim’ora pensioni, “ti pagano per il tempo in cui sei stato a casa” | Non la prende più solo chi ha sempre lavorato

Tutti i dettagli sull’ultima novità in tema di pensioni.
Il sistema pensionistico italiano si basa principalmente sul metodo contributivo: ogni lavoratore versa una quota del proprio reddito durante la vita lavorativa, e l’importo della pensione sarà calcolato in base ai contributi versati e agli anni di lavoro. A gestire le pensioni è l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), che raccoglie i contributi di lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati.
Per andare in pensione, occorrono due requisiti principali: l’età anagrafica e il numero minimo di anni di contributi. Attualmente, la pensione di vecchiaia si ottiene a 67 anni con almeno 20 anni di contributi. Esistono però altre forme, come la pensione anticipata, accessibile con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini (41 e 10 per le donne), indipendentemente dall’età.
Negli ultimi anni, sono state introdotte misure flessibili come Quota 103 (62 anni d’età e 41 di contributi) e l’APE sociale, per soggetti in particolari condizioni lavorative o personali. Tuttavia, queste opzioni sono temporanee e soggette a proroghe annuali.
Il sistema affronta diverse sfide, come l’invecchiamento della popolazione e l’instabilità del mercato del lavoro, che rendono difficile garantire pensioni adeguate alle future generazioni.
Riscatto laurea più accessibile
Un nuovo disegno di legge, firmato dalla senatrice Carmela Bucalo, mira a rendere più accessibile il riscatto della laurea per docenti e personale ATA, abbattendo i costi fino a 900 euro l’anno contro gli attuali 6.123. La proposta coinvolgerebbe oltre 1,2 milioni di lavoratori del settore scolastico e universitario, compresi i contrattisti e i disoccupati.
Il riscatto della laurea consente di trasformare gli anni di studio in anni contributivi ai fini pensionistici. È possibile riscattare i periodi di corsi legalmente riconosciuti, come lauree triennali, magistrali, diplomi AFAM, dottorati e specializzazioni. Sono esclusi gli anni fuori corso e si può scegliere anche il riscatto parziale.

Quanto costa riscattare la laurea
Nel sistema contributivo, il costo dipende dalla retribuzione media dell’anno precedente e può superare i 40.000 euro per una laurea quinquennale. Esiste anche un’opzione agevolata, calcolata su un reddito minimo (18.415 euro nel 2024), con un costo annuo pari a 6.077 euro.
Nel sistema retributivo, invece, il costo varia in base all’età, al sesso e all’anzianità contributiva. Sul sito INPS è disponibile un simulatore per valutare l’impatto del riscatto sulla futura pensione.