Ultimo weekend de Le Vie dei Tesori a Palermo. Dagli affreschi dimenticati dell’Abatellis ai salotti sontuosi di Palazzo Mirto, dai sollazzi normanni alla roccaforte difensiva voluta dagli arabi. La visita al palcoscenico del Teatro Massimo, anticipata a domani (giovedì).
E ancora, l’ex aeroporto militare di Boccadifalco che apre in notturna, le piccole chiese che raccontano storie di millenni, fino al regista e performer che “maneggia” la lingua dei siciliani. E le passeggiate degli esperti, che salgono a Montepellegrino e o cercano le rovine dei bombardamenti.
Una chiusura col botto quella de Le Vie dei Tesori che nelle scorse settimane ha toccato quota 220 mila visitatori e si prepara all’ultimo weekend con un programma, se possibile, ancora più appetitoso. Che avrà anche una coda, visto che il prossimo finesettimana – dal 9 all’11 novembre – si aggiunge la Notte Bianca che aprirà gratuitamente i nove siti arabo normanni protetti dall’UNESCO, a Palermo, Monreale e Cefalù.
Intanto questo weekend apre già eccezionalmente solo domani (giovedì 1 novembre) dalle 10 alle 17, il retro palcoscenico del Teatro Massimo, che è da sempre tra i luoghi più richiesti del festival. Sarà l’ultima occasione per quest’anno, di scoprire i segreti conosciuti solo a scenografi, macchinisti e datori luci, tutto un mondo affascinante che deve per forza funzionare come un orologio.
Altro giro, altro tour. Partendo dai musei e siti istituzionali dove domenica (4 novembre) si potrà scegliere tra l’ingresso gratuito (come ogni prima domenica del mese, dalle 10 alle 13) e la visita guidata proposta dal Festival. Da Palazzo Abatellis dove verranno raccontati gli affreschi dimenticati che arrivano da Palazzo Sclafani, e i cicli aggiunti nel 1634 da Pietro Novelli, esposti nella (di solito chiusa alle visite) stanza della direzione.
Da Palazzo Abatellis a Palazzo Mirto è un passo, ma sontuoso: perché il secondo, (aperto domenica dalle 10 alle 13, turni di visite guidate ogni 40 minuti) è un museo di se stesso e della famiglia Filangeri.
Arredi settecenteschi, porcellane, salotti, e un segreto “girevole” che vi spiegheranno sul posto nel corso di una particolarissima “visita in tre tappe”.
Opportunità di visite dedicate anche per la Zisa e la Cuba, autentici sollazzi dei sovrani normanni nel cuore del “Genoardo”; ma anche per San Giovanni degli Eremiti e per il Castello a Mare, voluto dagli arabi e conservato nei secoli; quando si pensò di abbatterlo, nel 1923 si sollevò un’intera città e dovettero desistere.
Da non perdere il Museo archeologico Salinas (aperto fino alle 17,30) che conserva la Pietra di Palermo con l’elenco dei 15 faraoni, a cui fanno la guardia inossidabili tartarughe acquatiche (possibile un brunch/break al Cafè Culture del museo) e le sculture “antiche” di un russo contemporaneo come Evgenij Antufiev, visitabili solo fino a questa domenica.
Infine, il museo d’arte contemporanea RISO che ospita anche un’antologica su Croce Taravella e alcune installazioni della “Foresta urbana” che si scopre en plein air a piazza Bologni.
E visto che di musei si tratta, non perdiamo l’occasione per segnalarvi sia le belle collezioni archeologica, numismatica e figulina della Fondazione Branciforte, dove, fino a domenica, fa parte del percorso di visita anche il bellissimo salone della biblioteca, affrescato dal Moncada; e i depositi della GAM, che conservano un numero di dipinti e tele quasi pari a quello normalmente esposto, e di sicuro di analoga importanza. Si visitano su prenotazione, www.leviedeitesori.it, sabato dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 17.30 e domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 17.30.
Ma sono tantissimi i luoghi che Le Vie dei Tesori apre questo ultimo weekend. Con una sorpresa giunta in corsa, organizzata proprio per festeggiare l’enorme affluenza che ha avuto Boccadifalco. Venerdì, sabato e domenica, alle 19 e alle 22, sono state organizzate visite serali di 90 minuti a piedi all’interno dell’ex aeroporto militare che nasconde ben tre bunker, ma anche la torre di controllo e l’hangar risparmiato dai bombardamenti della guerra. Le visite saranno soltanto previa prenotazione sul sito www.leviedeitesori.it (biglietto singolo 3 euro), per massimo 40 persone per volta. Anzi, il percorso sarà arricchito da musiche proposte dagli ensemble del Brass Group.
Restano chiusi, rispetto al programma, la cappella dei Falegnami, la chiesa degli Agonizzanti, gli oratori di Santa Maria La Savona e di Santa Maria del Sabato, il Miqveh e palazzo Comitini, biblioteca di Casa Professa e le catacombe di San Michele Arcangelo. Sold out, l’Ucciardone, l’Hotel Borsa e le sorgenti del Gabriele. Anticipata la chiusura alle 16,30 (dopo l’avvio dell’ora legale) al Castello della Cuba, Castello di Maredolce, Castello a Mare, Giardino della Concordia, giardino di Villa Napoli, chiesa della Pinta e chiesa dei Tre Re, oratorio dei santi Pietro e Paolo; alla Fossa della Garofala, al giardino di Villa Tasca (su prenotazione), a Villa Lanterna Gravina e grotta dell’acquasanta, e alle camere dello scirocco di Volpe Astuta e Villa Naselli
Su prenotazione, sono aperti Palazzo Utveggio e, solo domenica, lo Stand Florio, a poca distanza da Villa Whitaker Malfitano.Chiuso al festival, Palazzo Bonocore che da sabato ospita la mostra su Modigliani; è aperto invece Palazzo Sant’Elia dove, invece, è in corso l’esposizione sui cento capolavori dalle residenze imperiali russe: chi entra con i coupon de le Vie dei Tesori, otterrà un biglietto ridotto per l’esposizione, oltre a visitare il salone di Diana con l’installazione di Michelangelo Pistoletto. Aperta anche Villa Zito dove si visita gratuitamente la mostra sul patrimonio UNESCO.
Sarti, ceramisti, cesellatori, tabaccai, erboristi, panifici, pupari, rivenditori di artigiani del cuoio, del tessuto, della carta, cioccolatieri, pupari, ultime osterie e gelaterie familiari: sono il patrimonio commerciale e artigianale, fattivo e senza tempo, di Palermo. Una ricchezza che si affianca a monumenti e siti, né più né meno, e come tale, verrà raccontata tramite lo storytelling che è il marchio de Le Vie dei Tesori.
Che ha composto una guida cartacea e on line – affidandosi a un comitato di giornalisti innamorati della propria città – che esprime profondamente l’identità della città, e la rende diversa dalle altre. La guida sarà on line sul sito: chiunque potrà costruirsi il proprio itinerario, cercando la bottega nascosta accanto al museo, il laboratorio artigianale ai piedi di un antico palazzo. Con sorprese e particolarità da scoprire in loco, visto che gli artigiani saranno pronti a chiacchierare, raccontare, mostrare i laboratori.
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