Ultimatum di Cuperlo a Crocetta: rimpasto o sfiducia
Riunione dell’area Cuperlo oggi pomeriggio a Palermo, in un clima di resa dei conti, dedicata alle tensioni interne al partito siciliano e al tempestoso rapporto con il govero Crocetta.
Nel corso dell’incontro – presente il segretario Fausto Raciti – è stato ribadita la decisione della direzione regionale del Pd siciliano dell’8 luglio, quando è stato approvato all’unanimità – anche con il voto favorevole dello stesso Rosario Crocetta, alla presenza del vice segretario nazionale Lorenzo Guerini – un documento che chiedeva “una profonda svolta politica e programmatica per il rilancio dell’azione di governo e un adeguato profilo della giunta regionale”.
Con l’esplicito riferimento alla necessita’ di una ridefinizione della delegazione del Pd in giunta. Nel nuovo assetto, secondo i cuperliani, non ci sarebbe piu’ posto per il contestato assessore alla Formazione Nelli Scilabra, ritenuta responsabile dell’imbarazzante flop sul Piano giovani, ma a cui il presidente – che sinora ha resistito all’idea di un nuovo rimpasto – non intende rinunciare. Un duello aspro che potrebbe fare saltare il banco. Tocca a questo punto a Crocetta convincere a un passo indietro la sua fedelissima. O sarà scontro finale, anche a costo – qualcuno degli esponenti critici del Pd non lo esclude – di sostenere la mozione di censura dell’opposizione che è contro la Scilabra, ma dagli effetti ben piu’ ampi.
Nei giorni scorsi il segretario regionale del Pd Fausto Raciti ha consegnato a Guerini una lista di quattro nomi: sarebbero i cuperliani Cataldo Salerno e Angelo Villari, con la conferma dei renziani Roberto Agnello e Giuseppe Bruno. Una soluzione che vede dunque Scilabra. Giovedi’ prossimo, in un incontro a Roma con Raciti, Guerini e Crocetta, dovrà essere dipanata l’intricata matassa. “Oggi – spiega il coordinatore regionale dell’area Cuperlo, Lillo Speziale – e’ stata confermata la richiesta di una profonda svolta. In questi due mesi quell’orientamento e’ stato confermato anche alla luce delle vicende delle ultime settimane che hanno segnato una ulteriore crisi nel rapporto fra il governo regionale e l’opinione pubblica. Ci aspettiamo dal presidente della Regione non solo il rispetto della decisione votata dalla direzione regionale, ma anche atti che tolgano il Pd e la maggioranza dall’imbarazzo”. Insomma, sia Crocetta a convincere Scilabra a fare un passo indietro.
Altrimenti?
Il centrodestra ha preparato una mozione di censura contro l’assessore. E altrettanto si appresta a fare il Movimento cinque stelle. Una parte consistente del Pd potrebbe decidere di votarla se il capo dell’esecutivo decidesse di insistere sulla linea della strenua difesa. Quel che è chiaro è che, a questo punto, la posta in palio è molto piu’ di una poltrona: appare essere la sopravvivenza stessa della Giunta. La palla a Crocetta.