ROMA (ITALPRESS) – «Non si tratta di una corsa al riarmo, ma di dare strumenti nuovi alla politica estera e di difesa comune europea e all’alleanza Nato, dove tutti considerano l’Italia un pilastro importante. Libia, Siria, Afghanistan e adesso Ucraina sono una sveglia per chi pensava che la fortezza europea fosse estranea ai conflitti. Il mondo è cambiato, bisogna prenderne atto. La spesa militare italiana è impiegata in larga parte sul personale, abbiamo invece bisogno di investimenti per affrontare per esempio nuove minacce come quelle legate allo spazio o alla sfera cyber e per aumentare le missioni di pace». Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera il sottosegretario alle Politiche Europee, Enzo Amendola, in merito al no del M5S all’aumento delle spese militari.
“Quando i progressisti hanno lavorato uniti al governo presieduto da Conte, abbiamo ottenuto risultati importanti. Non dimentico la fiducia che mi ha dato nel negoziare il Next Generation Eu. Gli accordi internazionali da rispettare e gli aumenti degli investimenti militari già fatti insieme mi fanno sperare che su progetti che hanno valenza storica, come la costruzione della difesa europea, nessuno si tiri indietro”, spiega il sottosegretario.
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