A Kiev il percorso verso l’Unione Europea appare arduo come scalare l’Everest ma non spaventa. Questa è la prospettiva che il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky propone ai suoi connazionali. Di fronte al dibattito interno sullo status di candidato appena ottenuto e sulle condizioni che il paese deve soddisfare per compiere ulteriori passi verso l’Ue, Zelensky chiede ai suoi di “gioire”.
“Immagina – ha detto nel consueto discorso serale – di conquistare l’Everest. Sei arrivato al penultimo punto. Non ti sei guardato intorno, non hai nemmeno preso fiato e hai parlato dell’ulteriore via per la vetta, quanto sarà difficile superare gli ultimi 1.848 metri. Immediatamente abbiamo dimenticato e sottovalutato il nostro stesso successo. Forse dovremmo prima ricordare che abbiamo già percorso 7.000 metri”, ha aggiunto. Il leader ucraino, quindi, è convinto di poter raggiungere l’obiettivo. “Oggi – ha affermato – ci concentriamo su sette requisiti dell’Ue. Sì, è vero. Ma ci spaventa? No. Perchè prima ne abbiamo realizzati con successo centinaia. Non dimentichiamolo. Non per vantarci – ha aggiunto – ma per la convinzione che supereremo definitivamente questa strada. Abbiamo percorso 7.000 metri, quindi non ci fermeremo: raggiungeremo il nostro Everest”. Nel frattempo, però, nel paese le armi non si fermano e l’offensiva russa avanza, soprattutto nel Donbass. Diversi insediamenti sarebbero ormai nelle mani di Mosca, mentre ieri le truppe ucraine si sono ritirate dalla città di Severodonetsk, al centro della battaglia da settimane. Secondo lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, nella direzione di Severodonetsk, le truppe russe avrebbero aperto il fuoco nelle aree degli insediamenti di Lysychansk, Spirne e Vovchoyarivka. Inoltre, avrebbero “lanciato un attacco aereo vicino a Lysychansk e cercato di bloccare la città da sud”. Mosca, da parte sua, nelle scorse ore ha annunciato di aver compiuto passi in avanti proprio verso Lysychansk, la città “gemella” di Severodonetsk. Le forze russe avrebbero “sfondato la linea difensiva delle truppe ucraine” e “bloccato la città”, secondo quanto riportato in un messaggio Telegram del Ministero della Difesa russo. “In cinque giorni – si legge ancora nell’aggiornamento russo – hanno liberato undici insediamenti”. Si aggrava, intanto, il bilancio delle vittime, anche tra i bambini. Secondo l’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina, dall’inizio del conflitto nel paese 339 bambini sono morti e almeno 611 sono rimasti feriti.
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