La difesa dell’acciaieria Azovstal di Mariupol è terminata e lo stabilimento ora è in mano ai russi. A darne notizia il ministero della Difesa russo. L’area dello stabilimento Azovstal di Mariupol, dove era asserragliato un gruppo di combattenti ucraini, è stata “completamente liberata”, ha affermato la Difesa di Mosca. “Le strutture sotterranee dell’azienda, dove si erano nascosti i militanti – ha spiegato -, sono passate sotto il pieno controllo delle Forze armate russe”.
Secondo i numeri diffusi dai russi (ma non confermati da Kiev), dal 16 maggio, “hanno deposto le armi e si sono arresi” 2.439 combattenti che si trovavano all’interno dell’impianto. Ieri è uscito dallo stabilimento anche l’ultimo gruppo, che conterebbe 531 militanti. Tra questi anche il comandante del battaglione d’Azov, che è stato allontanato a bordo di uno speciale veicolo blindato per “l’odio dei residenti di Mariupol e il desiderio dei cittadini di massacrarlo per le sue numerose atrocità”, ha aggiunto la Difesa di Mosca. Il ministro della Difesa Sergei Shoigu, infine, ha informato il presidente russo Vladimir Putin del “completamento dell’operazione e della completa liberazione della centrale e della città di Mariupol dai militanti ucraini”. Nel suo ultimo video diffuso dallo stabilimento, il comandante del battaglione d’Azov, Denis Prokopenko, ha spiegato che l’ordine di smettere di combattere è arrivato da Kiev. “Il comando militare superiore ha dato l’ordine – ha detto Prokopenko – di salvare la vita dei soldati della nostra guarnigione e di smettere di difendere la città di Mariupol”.
Adesso per Kiev occorrerà trattare per giungere a un accordo di scambio dei prigionieri. L’operazione, infatti, appena partita, era stata presentata dalle autorità ucraine come una missione di evacuazione che avrebbe portato a una procedura di scambio. “L’Ucraina ha bisogno di eroi vivi, questo è il nostro principio”, aveva detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky quando a inizio settimana era stata annunciata l’operazione. Intanto, nell’ottantasettesimo giorno di guerra, i combattimenti nel paese continuano. I russi “non smettono di condurre operazioni offensive” nell’area orientale dell’Ucraina per “stabilire – afferma lo Stato maggiore delle forze armate ucraine nell’ultimo aggiornamento – il pieno controllo del territorio delle regioni di Donetsk e Lugansk e mantenere il corridoio di terra con la Crimea temporaneamente occupata”. Novità anche nei rapporti internazionali. Mentre si discute sull’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato, da Helsinki arriva una notizia: la fornitura di gas naturale dalla Russia alla Finlandia è stata interrotta a partire da questa mattina. Lo ha riferito la compagnia finlandese Gasum, spiegando di essere stata informata dal fornitore Gazprom nel pomeriggio di ieri. “A partire da oggi – spiega la compagnia energetica -, durante la prossima stagione estiva, Gasum fornirà ai propri clienti gas naturale da altre fonti attraverso il gasdotto Balticconnector”, che collega la Finlandia all’Estonia. .
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