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di redazione
“Papà l’avrebbe perdonato. Io non posso che provare compassione per la sua follia”. E’ il commento di Francesca Corrao, figlia dell’ex senatore Ludovico, dopo l’assoluzione di Saiful Islam, 21 anni: il domestico che il 7 agosto scorso assassinò il presidente della fondazione Orestiadi di Gibellina.
Il giovane, originario del Bangladesh, reo confesso del delitto secondo il gip del tribunale di Marsala, Marcello Vito Saladino, non è imputabile non essendo capace di intendere e di volere al momento dell’omicidio. La decisione del magistrato è stata presa, come riporta il Giornale di Sicilia, in seguito alle perizie psichiatriche disposte sia dall’accusa che dalla difesa di Islam. Il giudice ha disposto la scarcerazione del giovane, in cella da agosto, e ne ha ordinato il trasferimento in un ospedale psichiatrico.
Corrao fu sgozzato con un coltello da cucina, quasi decapitato, con le vene dei polsi tagliate e sul capo i segni di colpi inferti con una statuetta. Il cadavere fu trovato in un lago di sangue nella camera da letto dell’appartamento dove abitava, nella sede della Fondazioni Orestiadi di cui era presidente. Per la Fondazione, Saiful lavorava come ragazzo tuttofare, accudendo l’ex politico. Fu proprio l’omicida ad avvertire, con una telefonata, i carabinieri, ai quali disse: “Ho ucciso il senatore Corrao”
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