Il decesso di un detenuto avvenuta lo scorso 31 gennaio a Caltagirone era stata archiviata dal medico legale come morte naturale, ma le cose erano andate diversamente.
Giuseppe Calcagno, la vittima, è stato in realtà assassinato: ad ucciderlo sarebbe stato il suo allora compagno di cella, che lo avrebbe strangolato nel sonno.
L’indagato per l’omicidio, che era ai domiciliari, è stato arrestato dai carabinieri. La vicenda è stata resa nota, con un comunicato, dalla Procura di Caltagirone che parla di omicidio di quello che all’inizio era stato considerato un decesso per cause naturali.
“La minuziosa attività investigativa svolta – scrive la Procura, senza indicare né l’identità né l’età dell’indagato e neppure il movente – corroborata da inequivocabili accertamenti medico-legali, permetteva di fare luce sulle cause del decesso del detenuto, inizialmente apparsa quale morte naturale”.
“Al contrario, le indagini eseguite,” spiega la Procura di Caltagirone, “accertavano che “G. T., mediante strangolamento, attingendo il collo del Calcagno, mentre questi dormiva, cagionava la morte di Calcagno”, suo compagno di cella. L’indagato, che era detenuto per un altro reato, è stato poi scarcerato e posto agli arresti domiciliari.
Dopo i nuovi sviluppi, “l’indagato, peraltro già condannato in passato per omicidio e tentato omicidio” è stato nuovamente arrestato e ricondotto in carcere.
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