Cronaca

Tutela boschi Sicilia, staziati 50 milioni: ora c’è il nodo Province

Tutela boschi Sicilia. Cinquanta milioni di euro per proteggere i boschi dagli incendi, dalle calamità naturali e dagli eventi catastrofici. È la dotazione finanziaria del bando – predisposto dal dipartimento regionale dello Sviluppo rurale, guidato da Mario Candore – relativo alla sottomisura 8.3 del Psr 2014-2020.

Possono accedere ai contributi, soggetti privati (singoli o associati) e pubblici (Comuni, Regione e altre amministrazioni).

Tutela boschi Sicilia: domande di partecipazione al bando da dicembre 2018

Le domande di partecipazione potranno essere caricate sul portale Sian, a partire dal primo dicembre 2018 e sino al 29 maggio 2019.

“È un’occasione da non perdere – sottolineano il presidente della Regione Nello Musumeci e l’assessore Edy Bandiera – per contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici, alla difesa del territorio e del suolo, alla prevenzione dei rischi naturali, alla depurazione e regimentazione delle acque, oltre che alla tutela e conservazione della biodiversità”.

Gli interventi di prevenzione dagli incendi possono interessare solo le aree a molto alto, alto e medio rischio incendio. Il bando è stato già pubblicato sul sito web del dipartimento e da domani anche sul portale del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 (www.psrsicilia.it).

Pericolo default Province: servono 200 milioni entro fine ottobre

La giunta regionale composta dagli assessori tutti e il presidente Musumeci intanto sono alle prese in questi giorni con un’altra grossa emergenza: trovare i fondi necessari per le Province, e non solo.

Ieri, si è tenuto un lungo vertice presso l’hotel Federico II di Pergusa in provincia di Enna.Nello Musumeci e gli assessori si sono riuniti con l’intento di riscrivere il piano di spesa dei fondi di Sviluppo e coesione, e hanno accelerato sulla Finanziaria da portare all’Ars entro il 31 dicembre.

Tra le decisioni prese quella di rafforzare nell’immediato gli organici della Regione reclutando anche personale nuovo dall’esterno pur di accelerare l’investimento dei fondi europei.

Ma la vera emergenza, come dicevamo, riguarda le Province, servono 200 milioni aentro la fine del mese di ottobre per scongiurare il default, ma il governo non sa dove trovarli. Vedremo come andrà a a finire.

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