Turisti smarriti a Stromboli, recuperati dal soccorso alpino

Allertati nella tarda serata di mercoledì 28 luglio, i volontari della Stazione Etna Nord del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano, di stanza sull’Isola di Stromboli, sono intervenuti per il recupero di due turisti smarritisi con il sopraggiungere dell’oscurità.

Perduta la traccia del sentiero in fase di rientro a causa del buio, i due escursionisti hanno allertato la struttura alberghiera dove sono ospitati, che ha provveduto immediatamente ad attivare i soccorsi.

La squadra d’intervento ha rapidamente raggiunto la zona impervia dell’isola indicata dai due turisti, grazie all’ausilio del mezzo ATV Quad in dotazione al Servizio Regionale del CNSAS, fino a dove il terreno lo ha reso possibile, e ha coperto a piedi l’ultima parte del percorso, fino all’incontro con i due, ritrovati in buono stato di salute.

Successivamente, i due turisti sono stati accompagnati fuori dalla zona impervia, fino al vicino centro abitato.

Ricordiamo sempre che la montagna, e in generale le zone impervie, si affrontano in sicurezza con una buona preparazione fisica, un adeguato equipaggiamento, una corretta pianificazione dei tempi e delle distanze, e una buona conoscenza dei percorsi, oltre al controllo costante delle condizioni meteo e della loro evoluzione, anche nella stagione estiva.

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), in caso di incidenti in montagna, su pareti di roccia, sentieri, gole fluviali, ambienti innevati o in caso di dispersi in ambiente impervio o sotterraneo, è allertabile mediante il Numero Unico di Emergenza (NUE) 112, sempre specificando se si tratta di un intervento sanitario o a rischio evolutivo sanitario.

Il NUE112 trasferirà la chiamata di soccorso alla Centrale Operativa 118, alla quale si richiederà, per competenza di Legge, l’intervento del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) referente esclusivo dei servizi sanitari regionali per l’esecuzione del soccorso sanitario in ambiente montano ed impervio, e per l’esecuzione degli interventi di soccorso che possono avere un potenziale rischio di evoluzione sanitaria.

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