TURISMO: TRANCHIDA, NASCITA DISTRETTI PUNTO DI SVOLTA

Regione Sicilia

“L’attuazione dei distretti
turistici non e’ solamente un adempimento che deriva dalla legge
istitutiva, la n. 10 del 2005, ma un concreto sostegno alla
economia della Regione in un settore partico…

Regione Sicilia

di redazione

“L’attuazione dei distretti
turistici non e’ solamente un adempimento che deriva dalla legge
istitutiva, la n. 10 del 2005, ma un concreto sostegno alla
economia della Regione in un settore particolarmente strategico,
che proprio gli odierni dati della Banca d’Italia confermano in
una fase positiva”.
Cosi’ l’assessore regionale del Turismo, Sport e Spettacolo,
Daniele Tranchida in occasione della presentazione dei Distretti
turistici avvenuta oggi a Villa Igiea.
Secondo quanto previsto dalla legge regionale sono Distretti
Turistici “….i contesti omogenei o integrati comprendenti ambiti
territoriali estesi anche a piu’ province e caratterizzati da
offerte qualificate di attrazioni turistiche e/o di beni
culturali, ambientali, ivi compresi i prodotti tipici
dell’agricoltura e/o dell’artigianato locali. I Distretti
Turistici possono essere promossi da enti pubblici, enti
territoriali e/o soggetti privati che intendono concorrere allo
sviluppo turistico del proprio territorio, o di piu’ territori
appartenenti anche a province diverse, attraverso la
predisposizione e l’attuazione di specifici progetti”.
Per la loro attivazione verranno impiegati i fondi Po-fesr
2007-2013 della misura 3.3.3.4.A-C per un totale di 40 milioni di
euro, di cui la meta’ gia’ disponibili.
I distretti che sono stati deliberati sono 7 a carattere tematico
e 15 di carattere territoriale. Il 36% dei comuni siciliani
aderisce ad un distretto tematico e il 77% aderisce ad un
distretto territoriale.
I requisiti fissati nel bando finalizzato al riconoscimento sono:
l’adesione di 12 comuni, con almeno 150.000 abitanti nel
territorio interessato; capacita’ di ospitalita’ a fini turistici
con non meno di 7.500 posti letto ed 1 esercizio commerciale ogni
350 abitanti; di governance con almeno il 30% della compagine
sociale a titolarita’ privata. E’ lasciata facolta’ di scelta in
merito alla forma aggregativa.
Presupposto indispensabile resta la presenza, degli elementi di
attrazione turistica e delle emergenze culturali, ambientali e
paesaggistiche che caratterizzano il territorio nonche’ le sue
potenzialita’.
Ai promotori dei Distretti e’ stata chiesta, inoltre, la
predisposizione di un piano di sviluppo turistico non inferiore a
tre anni, e un relativo piano finanziario che contenga una
dettagliata ricognizione delle risorse turisticamente rilevanti,
disponibili nell’area.
I Distretti Turistici della Regione Siciliana sono quindi pensati
come organismi che, attraverso lo studio e la valutazione delle
risorse e degli elementi condizionanti esistenti in un territorio,
ne programmano lo sviluppo, con particolare riguardo al contesto
economico fondato sul turismo, attraverso l’attuazione di
specifiche azioni.. Un modo di rivalutare e potenziare le
capacita’ dei comuni dell’isola lasciando loro il compito di auto
aggregarsi, auto valutarsi e, conseguentemente, stabilire il
proprio modello di sviluppo.
“La scelta dei distretti turistici – ha detto Tranchida – segna
un punto di svolta nella gestione del turismo in Sicilia perche’
coinvolge a pieno titolo le realta’ territoriali, quelle che poi
devono gestire in concreto i flussi, e perche’ mette in sinergia
pubblico e privato in una progettazione dal basso, condivisa e con
risorse certe”.
Foto allegata (da sinistra architetto Fabio Bartolotta, dirigente
generale Marco Salerno, Assessore Turismo Daniele Tranchida, On.
Pippo Currenti, capo di gabinetto Vicario Bruno De Vita, Capo di
gabinetto Giuseppe Grado)
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