ROMA (ITALPRESS) – “Tredicimila imprese tra agenzie di viaggi e tour operator che impiegano 80 mila persone, con un indotto molto importante. Il blocco incide in totale su circa 650 mila persone dell’indotto, oltre alle nostre 80 mila. Generiamo normalmente ricavi per circa 20 miliardi di euro”. Andrea Mele, vice-presidente Astoi Confindustria Viaggi, non nasconde le difficolta’ di un settore, quello del turismo organizzato, pesantemente colpito dalla crisi causata dalla pandemia di Covid-19.
Per questo Astoi, che rappresenta il 90% del mercato del tour operating in Italia, ha chiesto la modifica del Decreto Rilancio e lanciato anche una campagna social che, in un solo giorno, ha raggiunto oltre 6.600 iscritti: “Siamo rimasti molto delusi dal decreto rilancio, come turismo organizzato, perche’ ci aspettavamo molto di piu’ – spiega Mele in un’intervista all’Italpress – In realta’ non c’e’ nulla di specifico per il settore del tour organizzato, se non qualcosa per le aziende sotto i 5 milioni di fatturato, che sono poche, e soprattutto in merito all’estensione della Cig o del Fis Covid, quindi gli ammortizzatori sociali, per le altre nove settimane. Non c’e’ niente di specifico a livello di sostegno economico, che e’ quello che chiediamo”.
Sono quattro i punti in cui si possono riassumere le richieste di modifiche sostanziali al decreto: incremento del Fondo per il turismo organizzato (25 milioni di euro la dotazione attuale) fino ad almeno 750 milioni di euro; prolungamento della cassa integrazione in deroga fino a fine anno; fruizione del tax credit vacanze anche per l’acquisto di pacchetti turistici; eliminazione del limite di 5 milioni di euro relativo al credito di imposta per gli affitti anche per tour operator, agenzie e organizzatori di eventi.
Nel frattempo, l’estate e’ ormai alle porte e si prospetta una stagione piuttosto difficile per il comparto: “E’ impensabile che il turismo domestico possa minimamente compensare gli arrivi di stranieri in una normale estate – dice Mele -. Ovviamente ci aspettiamo un certo turismo domestico: ci sono varie strutture e villaggi di tour operator nel Sud Italia che stanno aprendo dove hanno avuto regole chiare per poterlo fare. Siamo ancora in forte dubbio sulla Sardegna – conclude Mele – che sembrerebbe chiedere delle restrizioni diverse, al momento inattuabili”.
(ITALPRESS).
mc/abr/red
26-Mag-20 17:06
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