di redazione
“La Via dei borghi”, un percorso
storico e architettonico lungo 200 chilometri da percorrerre a
cavallo, in bicicletta o a piedi per gli appassionati di trekking.
E’ il nuovo progetto avviato dall’assessorato alle Risorse
agricole e alimentari della Regione siciliana per recuperare i
borghi rurali costruiti durante l’epoca fascista dall’Ente di
colonizzazione del latifondo siciliano e, negli anni cinquanta,
dall’ente per la Riforma agraria.
“Destinarli a un utilizzo coerente alla trasformazione delle aree
rurali interne – secondo l’assessore alle Risorse agricole, Elio
D’Antrassi – significa innescare un processo virtuoso di
rivalutazione del settore agricolo in grande difficolta’. Una
volta ristrutturati, mantenendo le peculiarita’ dell’area del
territorio in cui si trovano, rivitalizzeranno l’economia delle
aree interne, orientando nuovi flussi turistici verso la Sicilia
piu’ disagiata, destagionalizzando le visite nell’isola”.
All’interno di ogni borgo, il progetto prevede strutture
ricettive, stazioni di sosta e di ricovero animali. Ma anche
locali per esposizioni e vendita, attivita’ didattiche e
promozionali. In alcuni borghi, come quelli di Schiro’,
Borzellino, Petilia e Lupo, storicamente e architettonicamente
piu’ importanti, saranno realizzate anche attivita’ di studio e
didattico-museali legate al mondo rurale.
Nel disegno complessivo, saranno trasformati i borghi di Bruca,
Borzellino, Schiro’, Portella della Croce, Vicaretto, Petilia,
Baccarato, Lupo, posti lungo un asse trasversale che, partendo
dalla provincia di Trapani fino a quella di Catania, attraversa
Palermo, Caltanissetta ed Enna. I borghi di Bonsignore, San
Giovanni, Schisina e Giuliano, esterni all’asse principale del
percorso, saranno riadattate per il collegamento in rete con altre
iniziative del territorio e per rendere omogeneo il progetto
dell’asse che coinvolge l’area dei monti Nebrodi e Sicani.
Le tappe tra un borgo e l’altro non supereranno i 40 chilometri,
ma l’assessorato intende coinvolgere altre amministrazioni per
realizzare altri punti di ristoro. In particolare, per i percorsi
in bicicletta e a cavallo saranno coinvolti enti locali, aziende
per il turismo, operatori turistici, associazioni e privati, che
permetteranno di realizzare itinerari e collegamenti con altre
aree di interesse o attrezzate del luogo, ristorazione, maneggi,
bevai, assistenza per i cicloturisti e i trekker, segnaletica.
I percorsi saranno differenti a seconda dei mezzi utilizzati e
sfrutteranno la rete di regie trazzere, i tratti percorribili
delle dismesse ferrovie, i sentieri delle riserve naturali, i
tracciati carrabili per raggiungere le localita’ e i luoghi di
maggiore di interesse.
sts/sl
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