Catania – Il futuro delle aree portuali non soltanto di Catania ma di gran parte della Sicilia orientale è stato al centro dell’intervento del sindaco di Catania Enzo Bianco nel convegno del Megafono “Mandiamo in porto il turismo” svoltosi ad Acicastello.
Il Sindaco ha lanciato un allarme per il fatto che a Roma si sta discutendo la possibilità di creare un’unica Autorità portuale per tutta la Sicilia, “riducendola a un posto di sottogoverno nazionale, a un carrozzone senza alcuna capacità operativa” e ciò sarebbe disastroso perché “si massacrerebbe una delle grandi opportunità di sviluppo della Sicilia”.
Bianco ha detto di immaginare “un coordinamento con una visione unitaria e legata al territorio” e ha citato due iniziative per favorire lo sviluppo della Sicilia partendo dai Comuni: il coordinamento dei 38 sindaci delle città il cui territorio ricade in siti Unesco e il Distretto del Sud Est, “le province di Catania, Siracusa e Ragusa, dove c’è l’80% del pil siciliano, la locomotiva dell’Isola”.
“Non si tratta – ha spiegato – di un’alternativa alla Regione, ma della possibilità di fare un marketing unitario e di collaborare, per esempio, nell’utilizzo dei fondi comunitari. Ma anche di fare sistema nelle infrastrutture: gli aeroporti di Catania e Comiso ma anche i porti di Catania, Riposto, Augusta, Siracusa e Pozzallo devono coordinarsi in base a un progetto unitario e condiviso e non farsi concorrenza”.
“Non c’è dubbio – ha aggiunto Bianco – che il porto di Augusta, distante da Catania, grazie all’autostrada, soltanto 20 minuti, ha una vocazione commerciale. Ed è ovvio che il porto della città di Catania, sede di due siti Unesco, ha una vocazione più turistica, anche se può e deve conservare l’attività commerciale vista la presenza di imprese che danno lavoro. Ma è intollerabile che sia diventato un enorme deposito di container: questi devono essere portati nell’Interporto. Così, un turista che arriva con una nave da crociera nel porto di Catania deve avere la certezza di poter andare sull’Etna in giornata e tornare. E di visitare Catania e tutti quei siti Unesco che nel giro di un’ora si raggiungono partendo dalla nostra città”.
Per far ciò bisogna incrementare l’arrivo di navi da crociera e quindi abbassare i costi dell’attracco, troppo alti.
“Oggi – ha spiegato il Sindaco – una nave che attracca a Catania paga cinque o seimila euro in più rispetto a Messina o a Palermo. Stiamo lavorando a far scendere i costi dello smaltimento dei rifiuti, di stazione croceristica e dei servizi tecnico nautici. Quando andremo a Miami a promuovere, finalmente in modo adeguato, il porto di Catania, dovremo poter dire che l’attracco costa anche solo un euro in meno rispetto agli altri porti”.
Bianco ha concluso affermando di sapere “di poter contare in questo sull’appoggio leale del governo regionale e del presidente Crocetta e del Megafono, che hanno la stessa identica voglia di cambiamento e sono convinti, come me, che se puntiamo sullo sviluppo, sulla crescita, guadagniamo tutti”.
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