Tunisia, sequestrato il peschereccio mazarese “Anna Madre”

Alle 23,46 di ieri sera il peschereccio “Anna Madre”, iscritto al Compartimento Marittimo di Mazara del Vallo, è stato sequestrato in prossimità del cosiddetto “Mammellone” (area di pesca protetta istituita bilateralmente fra Italia e Tunisia nel 1979 e delimitata dall’andamento della linea batimetrica dei 50 metri) da militari della Marina Tunisina che ne hanno contestato l’irregolarità della posizione.

L’impegno della diplomazia

Il presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo, che fin dalle primissime ore ha seguito la vicenda, ha dichiarato: “l’incidente del peschereccio “Anna Madre”, già vittima di reiterati tentativi di sequestro negli ultimi mesi, è stato seguito fin da subito dalla filiera politico, diplomatica e militare italiana. Infatti il nostro Ambasciatore in Tunisia, S.E. Raimondo De Cardona, su precise istruzioni della Farnesina (il Ministro Angelino Alfano segue da vicino la vicenda) si è subito messo all’opera nel corso della notte. Lo stesso Assessore regionale alla Pesca Antonello Cracolici si è attivato sensibilizzando l’Ambasciata Italiana ed il Ministero degli Esteri.

Anche la Marina Militare Italiana, che si è distinta negli ultimi mesi con operazioni che hanno evitato il sequestro di altri pescherecci, è prontamente intervenuta con un proprio mezzo aereo ma già il peschereccio si trovava nelle acque territoriali tunisine”.

Tumbiolo ha aggiunto: “Si tratta della tristemente nota guerra del pesce che ha arrecato in questi decenni moltissimi danni alla nostra economia e rischia di incidere sui rapporti fra l’Italia e la Tunisia. Ci auguriamo –ha sottolineato- che rapidamente questa crisi venga risolta e confidiamo nel tempestivo intervento delle Istituzioni regionali e nazionali. Siamo particolarmente fiduciosi dell’incontro che stamattina il nostro Ambasciatore De Cardona avrà con il Ministro dell’Agricoltura e Pesca della Tunisia, l’amico della Sicilia Samir Taieb”.