TSUNAMI in Sicilia: “L’onda su Siracusa, Palermo e Catania” | Città intere costrette ad evacuare in poche ore

Allarme tsunami in Sicilia: cosa sapere e come prepararsi
Spesso chiamato anche “onda anomala” o “maremoto”, lo tsunami in effetti è un moto ondoso anomalo di grande altezza che si genera in seguito ad una frana, un terremoto, un’eruzione vulcanica o anche come conseguenza all’impatto di un meteorite. A differenza di una normale onda marina, generata dal vento e che coinvolge solo la parte superficiale del male, lo tsunami interessa tutta la colonna d’acqua, quindi una grande mole di liquido.
In Italia, il rischio tsunami è molto basso ma è presente: se si considera il tempo a partire dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., sono stati 72 i maremoti che hanno colpito il nostro paese. Le zone più esposte al rischio tsunami sono quella del Salento, la Calabria Ionica, il Golfo di Taranto e la Sicilia Orientale. Proprio in queste ore, la Sicilia sta vivendo un allarme di questo tipo: cosa si deve sapere.
Allarme tsunami in Sicilia: il punto della situazione
Nelle ultime ore, a causa di un evento sismico intercorso tra la Turchia e la Siria, INGV ha emesso un’allerta tsunami per quanto riguarda la Sicilia. L’onda di impatto generata dal terremoto, secondo le prime informazioni, si sarebbe dovuta palesare sulle coste di Siracusa alle 6.30, su quelle di Catania alle 6.39 e su quelle di Messina alle 6.40, per poi proseguire sul Tirreno e sul Canale di Sicilia. A tal proposito, il DG Cocina con il DPC-Roma si sono mantenuti in stretto contatto con le prefetture dell’Isola, con i Sindaci dei Comuni costieri ed anche con i mareografi, indispensabili per misurare l’altezza dell’onda.
A tutti i Sindaci, comunque, è stato suggerito di avvisare la popolazione residente nei litorali bassi, nelle zone portuali e vicino al mare e di prepararle ad un’eventuale necessità di allontanamento.

Tsunami in Sicilia: le ultime notizie
Alle ore 7:37 di questa mattina, l’allerta tsunami è rientrata e la Presidenza della Regione Sicilia, nel Dipartimento della Protezione Civile, hanno condiviso un messaggio di fine allerta. L’altezza di onda misurata in Turchia, infatti, si è rivelata essere molto più bassa di quanto previsto, quindi la preoccupazione per i residenti nelle zone litoranee della Sicilia si è rivelata in un nulla di fatto: i cittadini hanno potuto rimanere nelle loro case. In ogni caso, però, siccome si tratta di un’area esposta al rischio di tsunami, è bene sapere come comportarsi in caso di allerta.