La Polizia di Stato, questa mattina, ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale per i reati di corruzione e falso in atto pubblico nei confronti di due docenti di ruolo presso l’Istituto paritario di Palermo Amedeo D’Aosta, e Salvatore Seidita., dipendente della RE.SE.T. I tre avrebbero collaborato per favorire l’ottenimento del diploma da parte di uno studente in cambio di tremila euro.
L’impiegato della RE.SE.T, sarebbe coinvolto anche in un’altro filone d’inchiesta. Avrebbe fatto da intermediario per fare cancellare i protesti cambiari, grazie all’aiuto di una dipendente della Camera di Commercio, Vincenzo Di Piazza. Oltre a portare amici a Di Piazza, l’impiegato Reset ha chiesto e ottenuto la cancellazione dei protesti cambiari della moglie
Gli inquirenti hanno scoperto la situazione partendo dalla denuncia presentata da un uomo nei confronti dell’ex moglie. La donna, commessa del Tribunale fallimentare di Palermo, sarebbe riuscita ad ottenere dei falsi provvedimenti grazie all’aiuto del Di Piazza, che veniva ricompensato con somme di denaro e regali di vario tipo.
Di Piazza è stato interrogato dal gip Lorenzo Iannelli ed è stato trasferito ad un altro incarico, mentre per Seidita è scattata la misura cautelare di divieto di dimora a Palermo.
DIPLOMI COMPRATI, MISURE CAUTELARI PER DUE DOCENTI DI PALERMO
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