ROMA (ITALPRESS) – «C’è un boom di nuovi rapporti di lavoro rispetto all’anno scorso, il livello più basso di ricorso alla cassa integrazione da quando è scoppiata la pandemia e non ci sono i temuti e terribili licenziamenti di massa». Lo dice il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in un’intervista su Repubblica. “I nostri sono dati amministrativi reali, non survey, analisi di dati. E ci dicono che i flussi contributivi – aggiunge – cioè i contributi che imprese e lavoratori versano all’Istituto, sono aumentati dell’8 per cento nel semestre tra gennaio e giugno 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020. È un trend che ci permette di dire che a fine anno le entrate contributive, al netto di nuove chiusure che ovviamente nessuno si auspica, ritorneranno ai livelli pre Covid». In termini di nuovi rapporti di lavoro “parliamo di oltre 400 mila nuovi occupati nel primo semestre 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020. C’era molta preoccupazione per lo sblocco dei licenziamenti nell’industria ma non c’è stata assolutamente alcuna corsa a licenziare. C’è, piuttosto, un rimbalzo di nuovi rapporti di lavoro con una forte accelerazione. Stiamo assistendo a un veloce assorbimento della cassa integrazione”.
“A luglio – aggiunge – si è registrato il livello più basso di ore di cassa integrazione autorizzate: 170 milioni contro i 500 milioni del solo mese precedente. Durante tutta la pandemia l’Inps ha autorizzato qualcosa come 6,1 miliardi di ore di Cig. È stata una prova molto dura per l’Istituto che oltre ad aver gestito questo impatto straordinario ha continuato a gestire l’ordinario, senza mai smettere di lavorare al piano di innovazione avviato con il Cda nel 2020 per migliorare i servizi e il rapporto con i cittadini, e che ora sta vedendo decollare già 70 progetti, di cui alcuni inseriti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza». Riguardo alle pensioni “la strada da seguire, secondo me, è quella di approfondire gli strumenti che già oggi permettono di lasciare il lavoro a 63 anni come l’Ape sociale. La fine di “Quota 100” non è la fine del mondo. Credo che si debba consentire di anticipare il ritiro dal lavoro, prima dei 67 anni, a coloro che svolgono mansioni gravose, ad esempio chi fa i turni i notte, come già avviene. Va allargato il numero di mansioni gravose». Tridico si dice favorevole al green pass nei luoghi di lavoro. “È una mia personalissima opinione – afferma – ma come professore universitario mi farebbe piacere che il mio rettore mi dicesse: senza il Green pass non puoi entrare in aula perché rischi di contagiare gli studenti».
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