Tribunale di Palermo, nuove regole contro il rischio contagio

L’emergenza sanitaria porta a una nuova stretta al palazzo di giustizia di Palermo. A deciderla è il presidente vicario del tribunale Alfredo Montalto che in un provvedimento di 6 pagine ha dettato nuove regole per la trattazione dei processi.

Limiti più stringenti per evitare il sovraffollamento nelle aule, maggiore sorveglianza per assicurare il distanziamento, processi a porte chiuse salvo che “il giudice ravvisi concrete esigenze per deroghe”, udienze con detenuti celebrate in videoconferenza, accesso contingentato alle cancellerie.

Nel suo provvedimento il presidente distingue tra processi penali, civili e del lavoro. “Ogni giudice tratterà le udienze calendari nel rispetto dei limiti di affollamento delle aule previsti dal Documento di Valutazione dei Rischi, i presidenti o giudici avranno cura di impartire le opportune disposizioni per garantire il distanziamento tra le persone all’interno dell’aula di udienza e utilizzeranno, a tal fine, aule capienza adeguata”.

In ogni udienza, dispone il provvedimento, non potranno trattarsi più di 25 cause. L’ordine e gli orari di trattazione dei processi preferibilmente saranno noti preventivamente con Pec almeno tre giorni prima ai difensori.

“Tutte le udienze a cui può partecipare il pubblico – spiega – si celebreranno a porte chiuse e la partecipazione a qualsiasi udienza delle persone detenute avverrà di regola con videoconferenze”.

Contingentato l’accesso alla cancellerie dove è necessario il distanziamento fisico, mentre gli atti devono essere depositati attraverso posta certificata. Nel civile “l’udienza sarà sostituita dal deposito telematico di note scritte con istanze e conclusioni”.

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