Tratto del foro italico di Palermo dedicato al nobel Yasser Arafat

Tratto del foro italico. Da oggi un tratto del Foro Italico di Palermo porterà il nome di Yasser Arafat, premio Nobel per la Pace. La cerimonia di intitolazione si è svolta questa mattina al Foro Umberto I alla presenza del sindaco Leoluca Orlando, degli assessori Adham Darawsha, Giusto Catania, Roberto D’Agostino, Giovanna Marano e Maria Prestigiacomo, di alcuni consiglieri comunali e di circoscrizione. Sono intervenuti, inoltre, Nasser Al-Kidwa, nipote di Yasser Arafat e presidente della Yasser Arafat Foundation (YAF), Fatima Baroudi, console generale del Marocco, Fateh Hamdan, rappresentante della Comunità palestinese in Sicilia e il presidente della Consulta delle Culture, Ibrahima Kobena.

Tratto del foro italico

Tratto del foro italico intitolato al premio Nobel per la pace Yasser Arafat

L’iniziativa è stata promossa dal Comune di Palermo, dalla Rete Palermitana di Solidarietà “Con la Palestina nel Cuore” e da CISS – Cooperazione Internazionale Sud Sud, e si inserisce tra quelle organizzate in Città per rimettere al centro dell’attenzione i diritti del Popolo palestinese.

Tratto del foro italico

“Palermo – ha dichiarato il sindaco Orlando – nel 1996 ha intitolato una via della Città al Premio Nobel Yitzhak Rabin, ucciso nel 1995, e oggi un piazzale sul lungomare a Yasser Arafat, che con Rabin ha condiviso il Premio Nobel. Gli accordi di Oslo – ha continuato il primo cittadino – si devono al loro coraggio perché hanno compreso che la pace può superare e supera vecchie inimicizie tra i popoli. Sarebbe importante, e io nutro speranza – ha concluso Orlando – che si possa tornare allo spirito di Oslo e ad una duratura pace tra i popoli”.

Tratto del foro italico

Grande apprezzamento è stato espresso da Nasser Al-Kidwa. “E’ indicativo – ha dichiarato – che una Città come Palermo abbia scelto di onorare un posto così bello con il nome di Yasser Arafat, come simbolo di pace nel Medio Oriente e di riconciliazione tra due popoli: quello israeliano e quello palestinese”.

Foto di Francesco Militello Mirto