Tratti. Frammenti e immagini in continuo movimento, l’urgenza narrativa di un’autentica artista del gesto e della parola che, dopo una lunga esperienza teatrale, si cimenta con un nuovo e altrettanto potente linguaggio espressivo, quello della pittura.
S’intitola “Tratti” la prima personale di Paola Greco – regista, attrice e acting coach impegnata da decenni tra Catania e Parigi – in programma a Catania, dal 13 aprile e fino al 2 giugno, negli spazi di Open, in via Porta di Ferro, nello storico quartiere della Civita. Inaugurazione sabato 13, ore 19
La mostra, che raccoglie una ventina di opere, è a cura della storica dell’arte Aurelia Nicolosi che, riferendosi ad alcuni ritratti della Greco dedicati a personalità del mondo del teatro, spiega: “Grotowski, Pirandello e Beckett, in particolare, diventano modelli e fonte d’ispirazione per una esigenza creativa che non abbraccia solamente la performance ma anche un aspetto più intimo e poco manifesto, qual è la pittura.
I colori, la tela, la linea, il disegno, aprono un capitolo nuovo dell’esistenza, un punto di partenza per una rinascita spirituale che esprime l’urgenza di comunicare passioni e turbamenti, molto spesso celati o abbandonati dentro l’animo (…) i dipinti, senza replicare specifiche tecniche accademiche o particolari correnti stilistiche, raffigurano, infatti, con spontaneità e immediatezza, visioni poetiche e icastiche di una realtà in continua trasformazione, tra turbamento ed estasi”.
Nella raccolta di acrilici su tela di “Tratti” di Paola Greco, accanto a volti celebri, figurano anche uomini e donne colti in istanti di vibrante intensità: l’abbraccio di due amanti, la coreografia dei danzatori, una tenera coppia di anziani che si sorregge a vicenda (“La Passeggiata”), un contrabbassista abbracciato al suo strumento. “Pittura antropocentrica”.
Così la codifica Andreas Georgiadis, artista di origine greca che, per questa nuova fase creativa di Paola Greco, tratteggia con grande acume quel suo spirito di inesauribile sperimentatrice del teatro e dell’animazione. E scrive: “Paola Greco ama dipingere l’Uomo – dice Georgiadis – esploratrice persistente dell’avventura umana, l’artista prova a raccontarla con interesse inesauribile, osservazione, e, soprattutto, con comprensione. Penetra attraverso una fessura dell’animo umano – lo sguardo – e cerca di capirlo, interpretarlo, e lo fa con grande risultato”.
Rientrata da qualche anno da Parigi, dove oltre al teatro si è dedicata all’insegnamento come acting coach, Paola Greco vive adesso a Catania.
Di questa sua nuova e impellente esperienza espressiva – fatta di rituali quotidiani, spesso consumati in solitudine – Paola coglie la bellezza di certi istanti in cui il suo spirito energico, da sempre alla ricerca di novità e innovazione nell’universo eclettico del teatro, si sofferma a guardarsi dentro, a cogliere e selezionare memorie.
L’eredità spirituale del padre Nando, nel solco del quale ha proseguito per quindici anni l’attività sperimentale del Teatro Club, e della madre Lea, pittrice di professione: “Curiosamente – confessa – ho cominciato a dipingere regolarmente quando ha smesso mia madre, anziana e ammalata, ma da sempre con i pennelli in mano: scena abituale in casa, da ragazzi.
Ancora adesso, dopo l’esperienza di Parigi, dipingo al mattino presto, quando il sole è ancora basso e la città non strepita. Dipingo nel silenzio della casa, nascosta fra i tetti della città antica e attraversata dall’inebriante profumo di caffè. E sono istanti di pura felicità in cui abbraccio il mio passato e le emozioni di una vita sul palcoscenico: emozioni che sento di voler ancora condividere col pubblico, stavolta nel linguaggio della pittura”.
Per 13 anni ha diretto uno spazio storico di Catania, il Teatro Club, fondato nel 1965 dal padre Nando Greco, grande uomo di cultura e di teatro. Dal 1995, anno in cui prende in consegna il testimone, pianifica, organizza e produce rassegne, spettacoli e eventi di vario genere.
Da 15 anni si occupa con particolare impegno d’informazione e formazione teatrale, all’insegna della sperimentazione e della ricerca. Realizza diversi cortometraggi e documentari e lavora come aiuto regia e acting coach in varie produzioni cinematografiche. In seguito alla chiusura del Teatro Club, si trasferisce a Parigi dove lavora come regista, autore e insegnante e inspirata dal contesto artistico parigino inizia un nuovo percorso personale di espressione artistica, realizzando diverse opere d’arte pittorica.
Nel 2017 decide di rientrare a Catania dando vita ad una nuova realtà culturale per la città: OPEN – Creative Work Space, uno spazio che raccoglie contenuti, invita alla curiosità e alla voglia di pensare, fare e condividere cultura. Questo nuovo slancio culturale la spinge a presentare oggi una sua prima personale alla città di Catania.
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