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di redazione
ROMA, 7 GIU – ”Ho fatto solo in un secondo momento il nome di Dell’Utri perche’ sia lui che Vito Ciancimino ci avevano aiutato e volevo tenerli fuori”: giustifica cosi’ l’avere coinvolto tardivamente il senatore del Pdl Marcello Dell’Utri nell’inchiesta sulla trattativa tra Stato e mafia il pentito Giovanni Brusca, interrogato questa mattina nell’aula bunker del carcere romano di Rebibbia nel corso dell’incidente probatorio disposto dal gip di Caltanissetta nell’ambito della nuova indagine sulla strage di via D’Amelio. ”A spingermi a parlare anche di Dell’Utri – ha detto il collaboratore – e’ stato anche un incontro avuto con un familiare di una delle vittime della mafia di cui non posso fare il nome”.
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