TRASPARENZA: CHINNICI, P.A. PIU’ A MISURA DI CITTADINO

Regione Sicilia

“La legge 5/2011 e’ una riforma di ampio respiro che impegna l’amministrazione regionale su molteplici e differenti fronti. Una normativa che stabilisce certezza e brevita’ dei tempi delle procedure, imparzialita’ e trasparenza delle attivita’ per una pubblica amministrazione piu’ a misura di c…

Regione Sicilia

“La legge 5/2011 e’ una riforma di ampio respiro che impegna l’amministrazione regionale su molteplici e differenti fronti. Una normativa che stabilisce certezza e brevita’ dei tempi delle procedure, imparzialita’ e trasparenza delle attivita’ per una pubblica amministrazione piu’ a misura di cittadino. Una legge forse ambiziosa nelle sue variegate finalita’ e che per questo richiede, per certi versi, una vera e propria rivoluzione culturale”. Lo ha detto l’assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici, intervenendo oggi pomeriggio al convegno “Conoscere per costruire: servizi al cittadino e trasparenza amministrativa”, organizzato dall’assessorato in collaborazione con il Formez. “La riforma Brunetta – ha affermato l’assessore nel suo intervento – ha apportato profonde e significative modifiche alla struttura e al modo di agire della pubblica amministrazione, perseguendo due obiettivi fondamentali: la razionalizzazione della spesa pubblica e l’ottimizzazione della produttivita’, dell’efficienza e della trasparenza”. La Regione siciliana, con la legge 5/2011, ha provveduto a recepire i capisaldi della riforma, ovvero la trasparenza della pubblica amministrazione, la performance e la valutazione del personale in base a criteri meritocratici, la semplificazione delle leggi e delle procedure amministrative, la responsabilita’ dirigenziale per violazione dei tempi dei procedimenti amministrativi. Sullo stato di attuazione della legge, l’assessore ha chiarito che il piu’ rilevante, delicato e difficile impegno che l’amministrazione regionale sta affrontando e’ quello relativo all’individuazione dei tempi di conclusione dei procedimenti amministrativi.

 

Fausto Bertinotti ha portato alla tavola rotonda sulla nuova cittadinanza organizzata dalla delegazione siciliana dell’ANFE a Bruxelles la testimonianza della sua lunga militanza a favore dei diritti civili e la sua esperienza da presidente della Camera dei deputati. Secondo Bertinotti non e’ possibile immaginare la piena cittadinanza di tutti i residenti in uno stato, in qualsiasi stato europeo, senza pensare a una radicale riforma del suo sistema sociale. “L’ esperienza a difesa dei diritti sociali delle minoranze, suggerisce oggi un concreto realismo. Numerose proposte di ampliamento della cittadinanza sono rimaste senza esito, anche in momenti in cui il contesto politico ed economico sembrava piu’ favorevole” ha detto Bertinotti. “Dobbiamo essere consapevoli del fatto che proporre di ampliare il diritto alla cittadinanza non significa solo garantire a tutti la partecipazione alla vita sociale e politica di una comunita’. Ma significa garantire la estensione dei servizi sociali, sanitari, amministrativi: un costo che solo un radicale ripensamento del sistema del welfare puo’ rendere possibile”. “Per questo bisogna puntare a una revisione dei principi su cui e’ stato impostato il sistema delle garanzie sociali, che ha gia’ dimostrato di non essere in grado di sostenere le sfide del futuro”. Del percorso verso una cittadinanza europea ha parlato Patrizia Toia, vicepresidente del gruppo dell’alleanza progressista al parlamento europeo. “La carta dei diritti fondamentali dell’Unione, ha fatto segnare un grande passo avanti verso la costruzione di una vera cittadinanza europea”. “A tutti i cittadini e’ garantita dignita’ ed uguaglianza. Bisogna lavorare sul fronte dei diritti sociali. Pensando a una somma di diritti e di doveri che ciascun cittadino, spostandosi da uno stato all’altro, possa cumulare.” “Una evoluzione politica e sociale – ha concluso – che ha gia’ fondamento giuridico nelle istituzioni europee e che bisogna impegnarsi a trasferire negli ordinamenti istituzionali di ogni stato europeo”. (Regione Sicilia)