di redazione
Dal Comune di Trapani rendono noto che 21 Agosto 2012 – Sopralluogo questa mattina da parte del Sindaco Vito Damiano al sistema idrico di Bresciana. Il primo cittadino ha voluto verificare personalmente i danni provocati dai continui furti di cavi di rame della linea elettrica e l’andamento dei lavori per il potenziamento del sistema idrico, principale fonte di approvvigionamento del Comune di Trapani.
L’Enel ha concluso questa notte la riparazione della linea elettrica, dopo l’ultimo furto, e dalle 6 di questa mattina l’impianto è rientrato in funzione, erogando acqua. E’ stata pertanto ripristinata la fornitura alle frazioni ed al Comune di Favignana, nonché al territorio urbano, secondo i turni già stabiliti e previa rimessa a regime dell’intero sistema.
Il fermo dell’impianto di Bresciana, causato dal furto dei cavi di rame, è stato “sfruttato” tra l’altro per l’esecuzione di alcuni interventi tecnici di manutenzione, che non era stato possibile realizzare finora perché avrebbero comportato la sospensione dell’erogazione idrica.
I tecnici dell’Ufficio Acquedotti del Comune, pertanto, visto che l’impianto era fermo per la mancanza di energia elettrica, hanno eseguito tali lavori, non più differibili, concludendoli nel corso della notte.
Sul fronte dei lavori in corso a Bresciana, che vengono realizzati a seguito di specifico finanziamento regionale, due dei quattro pozzi interessati sono stati già completati ed uno di essi è già in funzione, consentendo in tal modo una maggiore fornitura idrica.
Il Sindaco, intanto, a seguito dell’ennesimo furto di cavi di rame, verificatosi nella notte tra sabato e domenica, ha deciso di rivolgersi direttamente al Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, per richiedere “la giusta e necessaria sensibilizzazione perché ogni azione che si vorrà e si dovrà intraprendere sia caratterizzata da fermezza, decisione e continuità, ma soprattutto sia finalizzata a debellare un fenomeno che tanti danni sta arrecando all’economia e alla legalità trapanese”.
La lettera, inviata per conoscenza anche ai Ministri dell’Ambiente, della Salute, dello Sviluppo Economico, alla Presidenza della Regione Siciliana, ai Presidenti dei Tribunali di Trapani e Marsala, alla Direzione Distrettuale Antimafia, alle Procure di Trapani e Marsala ed al Prefetto di Trapani, pone in evidenza la gravissima situazione venutasi a determinare a causa dei continui danni alle linee elettriche per i furti dei cavi di rame.
“Come rappresentante dello Stato e della collettività trapanese – ha scritto Damiano al Ministro Cancellieri – ho il dovere di rivolgermi al Governo e a Lei, in particolare, Signor Ministro dell’Interno, alla Magistratura e ai miei Concittadini, dopo ormai due mesi di sofferti tentativi di risoluzione della gravissima crisi idrica in cui versa la Città di Trapani, le sue Frazioni ed altri Comuni serviti dalle medesime fonti.
Crisi determinatasi soprattutto a seguito dei reiterati furti delle linee elettriche e danneggiamenti degli impianti asserviti ai dispositivi di sollevamento e rilancio presso i pozzi di approvvigionamento idrico di Bresciana (territorio ricadente nei Comuni di Castelvetrano e Campobello di Mazara) nonché dai continui malfunzionamenti di un dissalatore ormai vetusto e non più in grado di garantire il soddisfacimento delle seppur minime necessità”.
Il Sindaco ha evidenziato che “l’impegno dei rappresentanti locali del nostro Stato è stato apprezzabile e in taluna circostanza potrebbe aver dissuaso l’azione criminale differendone l’esecuzione”, ma ha sottolineato che “tale azione criminale continua a manifestarsi con arroganza e pervicacia, incurante e beffarda nei confronti di Istituzioni ritenute deboli e incapaci, o fors’anche lente nel reagire a questa sfida sul “proprio” territorio”.
Damiano ha illustrato al Ministro le azioni intraprese dall’Amministrazione Comunale, l’impegno delle imprese “che sono intervenute con inusuale e apprezzato spirito di servizio per contrarre i tempi degli, a volte complessi e onerosi, interventi di ripristino”, e delle forze dell’ordine ed ha sottolineato, in particolare, “i sacrifici richiesti a malincuore e sopportati con tanta dignità e spirito di abnegazione dalla popolazione trapanese e di altri Comuni”.
La ferma denuncia del Sindaco ha fatto riferimento alle “floride, fiorenti e spregiudicate attività alternative di distribuzione di acqua – sulle cui caratteristiche organolettiche e microbilogiche devono nutrirsi legittimi e verosimili dubbi – che potrebbero in modo insidioso pregiudicare e mettere a rischio la salute pubblica, tenuto conto dell’elevato tasso di diffusione di tale incontrollato metodo distributivo attuato da taluni privati” e non ha esitato ad affermare che “se dovessi fare appello alla mia pregressa esperienza professionale, potrei anche ritenere che ci possa essere un nesso fra i furti, i malfunzionamenti, la distribuzione alternativa e, perché no, la sopravvivenza stessa di questa Amministrazione, che vuole fermamente ancorare a questo territorio e alla sua collettività i principi di legalità, nonché di certezza del ruolo delle Istituzioni”.
Una situazione di estremo disagio, vissuta direttamente dai cittadini, a cui si aggiunge “la grave perdita di immagine e di efficienza, guadagnata con tanta fatica e sacrifici in passato, registrata proprio in un periodo di alta affluenza turistica e che, giorno dopo giorno, si sta rischiando concretamente di perdere, con le gravissime conseguenze su un’economia debole ma che si sta sforzando di non soccombere sotto la minaccia della pesante crisi internazionale ma, ancor più, dell’insidiosa e sempre latente criminalità endogena”.
Il primo cittadino ha richiesto pertanto “proprio in ragione del grave malcontento della popolazione……un intervento forte e determinato che riaffermi la legalità in una terra che vuole fermamente riscattarsi da modelli, ahimé, ancora efficaci ed efficienti di una certa subcultura tradizionale siciliana che continua a provocare danni incalcolabili, soprattutto perché esplica i suoi effetti devastanti sulle generazioni future”.
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