Trapani: Scontro aumento TASI tra Salone e il sindaco Damiano

Trapani, 4 settembre 2014. “Il Gruppo di Forza Italia non voterà la proposta di delibera dell’amministrazione Damiano che intende portare al massimo del 2,5 per mille l’aliquota TASI sulla prima casa, l’imposta sui servizi indivisibili di cui fruiscono i cittadini”. Così si era espresso, un paio di giorni fa, il gruppo consiliare in un comunicato diffuso dal consigliere comunale Francesco Salone.

«La scelta del sindaco Damiano è ancora una volta scellerata, ed in linea con quanto già fatto con la TARES ai danni delle tasche dei trapanesi – afferma il consigliere Salone, a nome dell’intero gruppo –. Forza Italia, chiederà a tutti gli altri gruppi politici e partiti presenti in Consiglio Comunale di seguire la nostra stessa linea. L’obiettivo è di bocciare la delibera o comunque fare in modo di non votare l’atto prima del 10 di settembre, termine oltre il quale la legge stabilisce che l’aliquota massima non può essere adottata dovendosi applicare invece il minimo dell’uno per mille».

«Avremmo voluto attivare una discussione con l’Amministrazione che fosse andata nella direzione di un contenimento della pressione dei tributi locali – continua Salone per conto del gruppo – ma da questo punto di vista l’amministrazione è sorda e l’intento di porre al massimo tutte le aliquote sembra essere l’unico indirizzo che il sindaco Damiano è in grado di dare per tenere in piedi il bilancio del Comune»«Che l’incremento indiscriminato dei tributi locali non sia sempre la politica più giusta e producente è dimostrato dalla vicenda della TARES. Vale la pena rammentare – dice Salone – che solo il 53% dei trapanesi ha pagato il tributo. Un mancato introito che, se non in questo bilancio, sicuramente in quelli della prossima amministrazione si tradurrà in un buco finanziario, senza pari, di oltre sei milioni di euro».

«La TASI, componente della IUC insieme a IMU e TARI, si applica sugli immobili in funzione dei costi dei servizi indivisibili erogati dal Comune. C’è anche da tenere conto che aliquota TASI sommata a quella IMU insieme non possono superare il 10,6 per mille. Aliquota che già i trapanesi pagano per la sola IMU. Si arriva quindi alla situazione paradossale che poiché l’IMU è al massimo, sulle seconde case non si paga la TASI. Ecco perché – spiega Salone – l’Amministrazione Damiano vorrebbe tornare a mettere le mani in tasca ai trapanesi ponendo la TASI sulle prime case al massimo a fronte di servizi offerti dal nostro comune sotto la soglia della sufficienza. È politicamente inopportuno chiedere ai cittadini denari per prestazioni che non vengono erogate».«Forza Italia, il partito che si è sempre battuto contro le tasse, ritiene possibile fermare l’infausta macchina spremi soldi messa in moto dalla amministrazione Damiano. Sono convinto – conclude Salone – che altri consiglieri ed altre formazioni politiche aderiranno alla nostra proposta».

Vito Damiano, sindaco di Trapani, risponde con toni molto duri:

«Definisco le dichiarazioni del giovane Salone – scrive in una nota diffusa alla stampa il sindaco Damiano – sconsiderate e da irresponsabile, indegne di chi, chiamato a svolgere un ruolo istituzionale in seno al Consiglio comunale, interpreta il proprio ruolo non al servizio della collettività ma a suo uso personale, convinto da qualche leguleio che ciò lo possa portare a scalare, in fretta, la montagna della politica locale.Le decisioni assunte d’iniziativa dall’Amministrazione vengono definite dal predetto scellerate; e continuano ad essere scellerate quando la stessa Amministrazione sin dal decorso mese di luglio le ha volute condividere in più occasioni con i consiglieri comunali, assente il giovane Salone che evidentemente non aveva idee e proposte da formulare.Facile nascondersi dietro il grande sasso e da lì lanciare accuse e anatemi da riconfigurato Masaniello!

Il giovane Salone sa bene, come tutti, che l’aumento delle tasse è determinato dai continui, rilevanti e oggettivi tagli operati da Stato e Regione che hanno nel tempo sempre più ridotto i finanziamenti ai Comuni, costringendoli ad esporsi direttamente nei confronti dei propri cittadini per far fronte ai loro bisogni, una volta garantiti dai trasferimenti statali e regionali.In questa situazione si trovano TUTTI i Sindaci d’Italia che già da tempo cercano di far sentire la loro voce a uno Stato sordo, ma che chiede sempre maggiori sacrifici.Tuttavia, come ben noto al giovane Salone e a tutti i consiglieri, è dall’inizio dell’anno che il Sindaco e i suoi Assessori, con i dirigenti e i funzionari del Comune, cerca di trovare le soluzioni migliori per ridurre il carico fiscale e gravare il meno possibile sulle famiglie, anche attraverso idee e suggerimenti richiesti al Consiglio comunale che poco o nulla ha saputo dare in termini propositivi, ma limitandosi a richiedere la riduzione delle tasse.

Le affermazioni del giovane Salone appaiono parziali, strumentali e inficiate da connaturata malafede.Infatti, nulla dice il giovane sulla riduzione della TARI (ex TARES), obiettivo che l’Amministrazione ha potuto raggiungere con difficile lavoro di revisione dei costi del servizio di raccolta e spazzamento, determinandone una riduzione, rispetto alla TARES, del 20% circa per le utenze domestiche e sulla quale si sta ancora lavorando per ridurla ulteriormente.Nulla dice della ulteriore riduzione dei trasferimenti statali che dai 10.288.477,41 euro del 2013 sono stati portati a 5.740.047,47 per il 2014.Nulla dice della non ancora definita riduzione dei trasferimenti regionali ordinari che si prevede essere intorno ai 3.000.000 euro, vale a dire 1.500.000 in meno rispetto ai 4.500.000 dello scorso anno.

Non chiarisce che il carico fiscale riconducibile alla TASI è stato determinato dal Governo nazionale che, riducendo i propri trasferimenti ai Comuni, TUTTI I COMUNI, li sta dissanguando di risorse in nome di una spending review, ormai eletta a Dio del terzo millennio, esponendoli al rischio del dissesto finanziario e costringendoli, quindi, ad applicare la massima aliquota (2,5, se non addirittura il 3,3 per mille).

Nulla, ancora, dice delle difficoltà di pareggiare un bilancio che vede attualmente il Comune di Trapani con un saldo negativo di ben 4,5 mln. che l’Amministrazione sta tentando di recuperare attraverso ulteriori tagli e contrazione della spesa proprio per non gravare ulteriormente sulla tassazione complessiva a carico delle famiglie.E nulla dice, il giovane Salone, che tale saldo negativo certamente non può essere attribuito a spese allegre (viaggi, regali, contributi, elargizioni) o inappropriate e inutili (realizzazione di opere superflue, interventi non necessari, pagamenti sovrastimati): tutti sanno che questa Amministrazione, sin dal suo insediamento, ha dovuto far quadrare i conti limitando le spese e, ahimé, gli investimenti.

Nulla dice, infine, sulle conseguenze che la sua, molto propagandistica, proposta di riduzione dell’aliquota TASI dal 2,5 all’1 per mille comporterebbe sul bilancio: meno 2.3 milioni di euro. Deve dire allora dove e come andare a recuperarli, e lo dovrà dire in Consiglio, assumendosene la conseguente responsabilità. E dovrà anche dire quali iniziative a livello nazionale, regionale e locale il suo partito e quelli a lui vicini (ai quali evidentemente fa molto comodo indicare i Sindaci come gli unici responsabili dell’aumento ormai spropositato delle tasse) abbiano o stiano adottando per alleggerire il carico fiscale sui cittadini.Troppo facile criticare e attribuire dolosamente responsabilità a chi non condivide false moralità o certe interessenze! Troppo evidente il tentativo di smarcarsi dalla responsabilità politica attribuendola ad un unico soggetto, il Sindaco, come se solo ed esclusivamente questi fosse l’artefice e l’inventore di tasse non dovute!

Sia il Consiglio a condividere o a bocciare: ma in maniera propositiva, con senso di responsabilità e, soprattutto, spogliandosi dell’interesse delle fazioni e di quello politico che trasferisce conseguenze negative sulla cittadinanza per soddisfare personali vendette o interessi. Non accetto sproloqui da un giovane Salone».