Trapani, nel mirino le spese del presidente Turano

Mentre in tutta Italia impazza la ricerca delle spese folli effettuate da esponenti della politica sia nazionale che regionale e,già a cascata, sino ai consigli di quartiere, …

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di redazione

Trapani, 3 ottobre 2012- Mentre in tutta Italia impazza la ricerca delle spese folli effettuate da esponenti della politica sia nazionale che regionale e,già a cascata, sino ai consigli di quartiere, oggi su ‘Il fatto quotidiano’ è usciti un articolo che vede Trapani in prima pagina e, in particolare, i contributi (totale 500 mila euro), elargiti dal Presidente della Provincia Mimmo Turano nel corso della riunione di giunta tenuta il giorno prima delle dimissioni presentate per ricandidarsi all’Assemblea Regionale Siciliana.

Il titolo evocativo prende spunto da un contributo di settemila euro per una sagra della ‘cassatella’ programmata a Petrosino ed organizzata dall’Associazione ‘Torrazza Beach’ , ma di cui scrive l’articolista, ‘nessuno ha mai avuto notizia, tanto che il sindaco di Petrosino Gaspare Giacalone, ha sottolineato di non sapere nulla né della ‘Sagra della cassatella” né  dell’associazione che l’avrebbe organizzata anche nei due anni precedenti. Ma non finisce qua, il Fatto Quotidiano elenca come sono stati spesi i soldi pubblici destinati ‘a chiese, associazioni culturali, orchestrine e squadre di calcio’.

Turano si è difeso ricordando come la provincia di Trapani , però, difende con forza quella sua ultima scelta da presidente della provincia di Trapani, ‘ è l’unica che ha rispettato la spending review del governo Monti, i nostri bilanci sono integri’. Il grosso dei contributi è andato all’associazione ‘Sviluppo per Paceco’, che ha organizzato il meeting internazionale di artigiani e pasticcieri 50 mila euro),  alla Pro Loco di Pantelleria (40 mila euro), alla Pro Loco di San Vito Lo Capo per l’iniziativa ‘alla scoperta del pesce dimenticato’ (20 mila euro), mentre un contributo ( 5 mila euro), non si è negato al  ‘Gruppo Folk I Picciotti di Matarò’ . Ora tocca al commissario straordinario decidere se dare attuazione alla delibera o ritirarla. Con una semplice domanda: chi pagherà i danni a quanti, nel frattempo, hanno celebrato le loro feste o sagre nella convinzione che avrebbero intascato quei soldi’