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Trapani, La Giunta adotta il conto consuntivo 2011

di redazione

Dal Comune di Trapani rendono noto che 27 Aprile 2012 – La Giunta municipale nella seduta di ieri ha adottato il conto consuntivo 2011, che a questo punto passerà al vaglio del Collegio dei Revisori dei Conti per il parere di competenza e poi al Consiglio Comunale.

Il conto di bilancio 2011 chiude con un avanzo (saldo positivo) della gestione di competenza di € 3.069.334,11, di cui € 758.043,64 vincolati per proventi di sanzioni amministrativ, fondi Miur da destinare alle scuole dell’infanzia, fondi da destinare agli avvocati dell’Ufficio Legale a seguito di refusione di spese legali, trasferimenti da destinare alle indagini statistiche dell’Istat, fondi da vendita di immobili ex Iacp, proventi da concessioni edilizie e proventi da concessioni edilizie per monetizzazione parcheggi.

L’avanzo di amministrazione della gestione di competenza non vincolato ammonta pertanto ad € 2.311.290,47 e, al netto dell’avanzo dell’esercizio precedente applicato (€ 556.490,96), ad € 1.754.799,91. Ciò evidenzia come si sia prodotto un risparmio, in quanto nel 2011 il Comune ha accertato un volume di entrate superiore all’ammontare complessivo delle spese impegnate. Si rileva inoltre che la modesta entità dell’avanzo di amministrazione della gestione di competenza dimostra l’attendibilità delle risorse stanziate in bilancio ed una buona capacità di spesa.

L’avanzo di amministrazione complessivo ammonta ad € 34.226.192,57, di cui € 2.671.990,46 vincolato per spese correnti, € 849.880,85 vincolato per spese in conto capitale, € 24.502.128,52 accantonati per crediti che si riscuotono con una certa difficoltà e lentezza, conservati nel conto di bilancio ed € 5.102.193,14 disponibile.

Relativamente ai crediti è opportuno evidenziare che non si tratta di crediti inesigibili o andati in prescrizione (perché in questo caso sarebbero stati “cancellati” dal bilancio).

La spesa corrente è stata ridotta, portando ad un risultato positivo della gestione di competenza, ma, nonostante ciò, il Comune non è riuscito a rispettare il patto di stabilità interno per effetto dei pagamenti in conto capitale eseguiti e per la mancata vendita dei beni immobili, a seguito di aste andate deserte. Il Comune nel 2011 ha pagato regolarmente i fornitori e sono stati eseguiti pagamenti per investimenti, al netto delle detrazioni previste per la verifica del patto di stabilità interno, in conto residui per € 8.613.998,50 ed in conto competenza per € 1.167.385,92. Sul rispetto del patto di stabilità hanno pertanto inciso gli impegni di spesa assunti in esercizi precedenti, quando le regole sul patto di stabilità erano diverse e non così stringenti come nel 2011.

Le voci dei pagamenti effettuati che hanno determinato lo sforamento del patto di stabilità sono le seguenti: manutenzione straordinaria della piscina comunale di via Tenente Alberti (€ 329.424,78), completamento della piscina olimpionica scoperta di piazzale Ilio (€ 1.331.139,21), manutenzione straordinaria impianti sportivi – palazzetto dello sport, etc – (€ 1.742.337,44), manto in erba sintetica campo sportivo Fontanelle Sud (€ 260.000,00), manutenzione straordinaria strade (€ 946.632,06), manutenzione straordinaria impianti di pubblica illuminazione (€ 136.008,87), completamento e manutenzione fognature – Xitta, etc – rete idrica (€ 1.988.196,77), restituzione finanziamenti regionali – Iva su opere idriche € 541.459,25, manutenzione straordinaria discarica e/o costruzione di nuova vasca (€ 570.170,71).
Tutte le opere in questione, evidentemente necessarie per il miglioramento della qualità della vita nel territorio comunale, erano state avviate negli anni precedenti, con l’assunzione dei relativi impegni. Pertanto, in ogni caso, era impossibile bloccare tali attività, perché ciò avrebbe prodotto un gravissimo danno alla collettività: da una parte, infatti, si sarebbe privato il territorio di opere importanti e si sarebbe ulteriormente bloccata l’economia (se le ditte non vengono pagate, i lavoratori non vengono pagati), dall’altra a seguito dell’eventuale sospensione di lavori già in corso, le imprese avrebbero certamente promosso le azioni legali conseguenti, con aggravio dal punto di vista economico a carico dell’Ente e, sotto altri aspetti, con danno erariale.
Va rilevato inoltre che il Comune non ha ridotto la spesa sociale, per raggiungere l’obiettivo del rispetto del patto di stabilità, perché ciò, in una situazione già di per se’ gravissima, non avrebbe fatto altro che penalizzare ancor di più le persone che vivono in stato di difficoltà.

Occorre infine evidenziare che il Comune sopporta gli oneri derivanti dalla gestione degli immobili giudiziari, che non è una competenza istituzionale dell’Ente, ma dello Stato. Il Comune, in pratica, sostiene le spese per la gestione degli uffici giudiziari, che dovrebbero essere rimborsate dallo Stato. In realtà, i rimborsi arrivano e solo per una parte dopo anni. Ma intanto le spese sostenute fanno computo per il patto di stabilità (nel 2011 per la spesa corrente relativa alla gestione degli immobili giudiziari, in applicazione della normativa vigente, il Comune ha effettuato pagamenti per un milione di euro).

Redazione

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