di redazione
Trapani, 24 mag – La scorta del Procuratore Marcello Viola è stata raddoppiata in seguito alle molte intimidazioni perpetrate contro di lui. Il mese scorso, il 19 aprile, un’auto con i vetri oscurati e con a bordo tre uomini si è lanciata all’inseguimento dell’auto blindata del su cui viaggiava Viola sulla Palermo-Trapani
Lo stesso procuratore racconta a Repubblica che “Quell’auto è stata a strettissimo contatto con la nostra per un bel pezzo, poi si è dileguata”. Adesso a seguire gli spostamenti di Viola è stata aggiunta un’auto blindata in più e altri cinque uomini di scorta.
Le inchieste più importanti che sta portando avanti Viola sono quelle che stanno colpendo gli affari legati all’ultimo grande boss di Cosa nostra da catturare, Matteo Messina Denaro. Poi ci sono la richiesta di misura di prevenzione per il patron della Valtur, Carmelo Patti, fino all’inchiesta sul vescovo monsignor Francesco Micciché, rimosso qualche giorno fa dal suo incarico. Sull’androne e l’ascensore della sua casa palermitana sono comparse alcune scritte: “Viola morirari” e al suo ufficio sono state recapitate decine di lettere con messaggi intimidatori.
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