Trapani, Il Sindaco risponde al segretario comunale del PD
19 Gennaio 2012 – “Se il segretario comunale del PD Nino Grignano avesse seguito le vicende amministrative e cosa è accaduto e accade nella città di Trapani oggi saprebbe dare la risposta alla sua stessa domanda sul patto di stabilità. Ma purtroppo continua nella nostra città ad esserci la cattiva a…
19 Gennaio 2012 – “Se il segretario comunale del PD Nino Grignano avesse seguito le vicende amministrative e cosa è accaduto e accade nella città di Trapani oggi saprebbe dare la risposta alla sua stessa domanda sul patto di stabilità. Ma purtroppo continua nella nostra città ad esserci la cattiva abitudine di disinteressarsi di tutto, di intervenire, talvolta, solo per criticare, senza rimboccarsi le maniche e dare, per quanto modesto possa essere, il proprio contributo, e di parlare infine, a ridosso della campagna elettorale, per fare “politica” – e sottolineo le virgolette, per dire che questa non è politica nel senso concreto e nobile del termine”. Il Sindaco Girolamo Fazio replica al segretario cittadino del PD, che ieri ha diffuso un comunicato politico.
“Informo Grignano sulla situazione delle casse del Comune: il Comune di Trapani, che in questi anni ha fatto enormi investimenti in opere pubbliche necessarie per migliorare la qualità della vita dei cittadini (rete idrica, fognatura, riqualificazione del centro storico, scuole, impianti sportivi, etc.), ha un avanzo di amministrazione di trenta milioni di euro. Le casse del Comune, pertanto, stanno bene. Cosa diversa è il rispetto del patto di stabilità, legato a vincoli richiesti dallo Stato per fare pareggiare i propri conti. Tali vincoli, determinati da un equilibrio tra diverse voci (cassa, spese correnti, investimenti, etc.) sono via via divenuti sempre più insostenibili, non per il Comune di Trapani, ma per tutti i Comuni d’Italia e, sempre se Grignano avesse seguito le vicende di questi anni, saprebbe benissimo che i Comuni di tutta Italia sollecitano lo Stato a rivedere le regole per il rispetto del patto di stabilità e che, dinanzi al silenzio dello Stato, gran parte dei Comuni non riesce a rispettare il patto. Trapani, assieme a decine di migliaia di Comuni d’Italia, governati sia dal centrodestra, sia dal centrosinistra, si trova per il 2011 in questa situazione. Così, come, a livello provinciale, si trova ad esempio Alcamo, guidato da un’amministrazione della stessa parte politica di Grignano, per il quale però non mi pare che il segretario cittadino del Pd o i maggiorenti del suo partito si straccino le vesti e gridino allo sfacelo, alla mala amministrazione e quant’altro. O, a livello nazionale, Torino, con il Sindaco Fassino, della stesso partito di Grignano, che ha definito il patto di stabilità stupido ed ha deciso di non rispettarlo per poter garantire ai cittadini i servizi ed alle imprese i pagamenti. Esattamente quello che è stato fatto a Trapani”.
“In ogni caso, rassicuro Grignano: la prossima amministrazione non subirà particolari drammatiche conseguenze a causa del mancato rispetto del patto di stabilità, in quanto tutti gli investimenti che era necessario fare per migliorare la città sono stati fatti e conseguentemente, l’attività che dovrà svolgersi è legata più che altro alla prosecuzione di quelle iniziative che sono già avviate ed in itinere.
Vorrei aggiungere inoltre che se il condominio a cui fa riferimento Grignano è la nostra città sono ben orgoglioso di esserne stato l’amministratore e sono altrettanto orgoglioso di avere dato il mio contributo, come ogni buon cittadino dovrebbe fare. Capisco che è molto più comodo non fare nulla e pontificare dall’esterno.
Infine, una riflessione: sto vedendo in queste ultime settimane le manovre, più o meno scoperte, di preparazione alla campagna elettorale ed ho il timore che vi sia in atto il tentativo di fare tornare questa città a dieci anni fa, facendo riemergere una vecchia politica e soggetti che hanno contribuito a determinare lo sfacelo in cui la nostra città si trovava e da cui faticosamente sta cercando di affrancarsi. E’ la vecchia politica dei favori e dei clientelismi, delle strade fatte perché ci abita il parente, l’amico o l’amico dell’amico e non perché è necessario, degli interessi di pochi a discapito dei molti. In questi anni abbiamo tentato, non senza difficoltà, di scardinare tali sistemi, di favorire un rinascimento necessario per la città. Non vorrei che ora fosse giunto il momento della restaurazione, per soddisfare appetiti per troppo tempo repressi. Il mio mandato amministrativo sta per concludersi ed ora la scelta passa ai cittadini. Sono loro a doversi esprimere per evitare che questo rischio diventi concreto”.
(Comune Trapani)