Trapani, 18 Apr. – Nell’aula bunker della Corte d’Assise di Trapani – dove si celebra il processo per l’omicidio di Maria Anastasi, la trentanovenne al nono mese di gravidanza uccisa a picconate e poi bruciata nelle campagne trapanesi lo scorso 4 luglio – l’avvocato Giuseppe De Luca, legale del marito della vittima, Salvatore Savalli, imputato assieme all’ex amante Giovanna Purpura, ha rinunciato al mandato.
La decisione è seguita alla consegna da parte dei pm alla Corte di una lettera scritta dal carcere da Savalli e indirizzata dopo la scorsa udienza del 28 marzo ai tre figli avuti con Anastasi, in particolare a Simona Savalli, che oggi avrebbe dovuto deporre in aula.
Nella lettera l’imputato riferirebbe di essersi addossato la responsabilità dell’accaduto per proteggere i propri figli e metterebbe in guardia i minori dal fratello Mario.
“Non ero a conoscenza della lettera – ha detto De Luca – e ne ho preso cognizione in aula, altrimenti avrei fatto il possibile per farlo desistere. Essendo in contrasto con le scelte del mio assistito, sono costretto a rinunciare”.
L’accusa, per cui la lettera sarebbe un tentativo di turbare la serenità della minore, ha chiesto che Savalli sia sottoposto alla misura cautelare del divieto di comunicare con i figli. La Corte si è riservata di decidere e preso atto della rinuncia ha rinviato l’udienza al 2 maggio prossimo.
Savalli deve rispondere di omicidio preterintenzionale, con l’aggravante della crudeltà e di aver cagionato la morte del feto, mentre la Purpura è accusata di concorso nello stesso reato.
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