di redazione
Dal Comune di Trapani rendono noto che 5 Aprile 2012 – “In queste ultime settimane, a causa della campagna elettorale ormai in corso, si stanno diffondendo notizie prive di fondamento in merito alla situazione finanziaria del Comune. Ritengo opportuno pertanto chiarire la questione una volta per tutte, visto che nemmeno qualche candidato sindaco, da quanto emerge, sa qual è la differenza tra patto di stabilità, conto consuntivo, dissesto finanziario e quant’altro legato alla gestione del bilancio comunale”. Il Sindaco di Trapani Girolamo Fazio interviene per fare chiarezza sulle questioni legate al patto di stabilità ed ai conti del Comune.
“Il Comune di Trapani, come gran parte dei Comuni d’Italia, non ha rispettato il patto di stabilità e questo è noto. Non c’è bisogno del conto consuntivo per saperlo. Forse è il caso di spiegare a qualche candidato che aspira a diventare sindaco cos’è il patto di stabilità.
E’ bene precisare innanzitutto che il patto di stabilità non è un’esigenza del Comune, ma dello Stato, che, per fare quadrare i propri conti, impone ai Comuni una serie di regole contabili, divenute nel tempo sempre più rigide e sempre più complesse da rispettare, legate ad una serie di parametri. Per rispettare il patto di stabilità, in base alle regole attuali, i Comuni non dovrebbero fare nulla, soprattutto non dovrebbero fare investimenti, non dovrebbero pagare le ditte per l’esecuzione delle opere, dovrebbero tagliare la spesa sociale. Alcuni Comuni hanno fatto queste scelte, che sono scelte “politiche”. L’Amministrazione da me guidata, nel corso del 2011, ha invece fatto una attenta valutazione ed ha deciso di non tagliare la spesa sociale, ma di mantenerla, anche in considerazione della grave situazione di crisi che investe anche il nostro territorio. Ha deciso altresì di pagare le ditte per i lavori eseguiti, perché se le ditte non vengono pagate i lavoratori non vengono pagati e questo non farebbe altro che contribuire alla crisi ed alle difficoltà economiche che le famiglie stanno vivendo. Per gli stessi motivi il Comune ha deciso di non aumentare le tasse, che non farebbero altro che incidere sulla spesa delle famiglie.
E’ da sottolineare ancora che il Comune non ha aumentato la spesa corrente, ma ha proceduto, grazie ad una buona politica economica, alla stabilizzazione di quasi tutto il personale precario, consentendo al Comune di poter continuare a garantire servizi ed ai lavoratori di uscire fuori da quella situazione di incertezza subita per decenni, che è andata a vantaggio della cattiva politica.
E’ da evidenziare inoltre, che, ai fini del calcolo per il rispetto del patto di stabilità, nel bilancio del Comune di Trapani sono inserite spese, che altri Comuni non hanno, non pertinenti all’attività istituzionale del Comune, ma che il Comune affronta per conto dello Stato. Un esempio su tutti è dato dalle spese per il funzionamento degli uffici giudiziari, sostenute dai Comuni, come Trapani, sedi di tribunali, che vengono inserite nel computo per il rispetto del patto di stabilità, sebbene siano spese dello Stato, che peraltro, ovviamente, non si possono ne’ ridurre, ne’ eliminare, perché si tratterebbe di fermare l’attività giudiziaria”.
Il Sindaco illustra poi la politica di risparmio posta in essere dall’Amministrazione e rivendica la bontà delle scelte operate: “L’Amministrazione, al fine di garantire la tenuta dei propri conti e di consentire, nei prossimi anni, la realizzazione di importanti opere necessarie per la riqualificazione del territorio, ha deciso, nel corso del 2011, di non fare nuovi investimenti, conseguendo un notevole risparmio. Tale scelta ha consentito di avere – dati del conto consuntivo alla mano – un avanzo di amministrazione di ben 34 milioni di euro.
Il mancato rispetto del patto di stabilità non c’entra assolutamente nulla con il dissesto finanziario, che si verifica quando il bilancio non è in equilibrio, cioè quando le uscite sono di gran lunga superiori rispetto alle entrate. Non è il caso del Comune di Trapani, che, come detto, ha un avanzo d’amministrazione di diversi milioni di euro.
Le scelte fatte in questi anni dall’Amministrazione, peraltro, viste le prospettive legate ai continui tagli di trasferimenti statali e regionali ed alla fine dell’accesso ai fondi europei (la programmazione 2007/2013 è l’ultima che riguarda la Sicilia), sono state virtuose. Se non cambiano le regole imposte dallo Stato, infatti, per i prossimi anni tutti i Comuni non potranno fare nuovi investimenti. I Comuni che, quando c’erano le condizioni, hanno investito, realizzando opere pubbliche fondamentali per la crescita del territorio, si troveranno avvantaggiati, ovviamente, rispetto a quei Comuni che, in questi anni, non hanno investito e che non potranno più farlo”.
Infine, Fazio commenta alcune affermazioni fatte in questi giorni sulla politica in termini generali: “Un’ultima considerazione in ordine a quanto ho sentito in questi giorni sull’assenza della politica al Comune di Trapani in questi anni. Quella che è stata assente è stata la politica con la p minuscola, fatta di piccoli e grandi affari e di interessi personali e di parte. Ciò è stato un bene per la Città, se anche grazie all’assenza di questa politica, che ritengo nessuno vuole, è stato possibile guardare agli interessi dei cittadini nel loro complesso e non degli amici e degli amici degli amici. Al Comune di Trapani è stato presente, in questi anni, ben altro genere di politica, quella che tutti i cittadini auspicano, perché guarda alla collettività nel suo complesso”.
“Non posso infine non evidenziare come siano assolutamente fuori luogo e dettate esclusivamente da esigenze elettorali e personali le affermazioni di chi da Consigliere Comunale fino a ieri ha sostenuto l’azione amministrativa, votando e condividendo le linee programmatiche di mandato, che sono state presentate in Consiglio ad inizio consiliatura e che rappresentavano con chiarezza gli impegni, le strategie, le priorità dell’Amministrazione, votando e condividendo i bilanci ed i piani triennali delle opere pubbliche ed oggi, per mera opportunità, parlano di frazioni trascurate e quant’altro, dimenticando che fino a qualche giorno fa, in attesa di decidere cosa era più conveniente fare per se stessi, venivano “in processione” e continuavano a rivendicare un ruolo nel programma di riqualificazione del territorio che è stato portato avanti in questi anni”.
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