Trapani, 4 Novembre. Discorso commemorativo del Sindaco Damiano
4 Novembre 2012 – Discorso commemorativo del Sindaco Vito Damiano in occasione della celebrazione per la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate
Autorità, Cittadini.
Si celebra oggi il GIO…
di redazione
Dal Comune di Trapani rendono noto che 4 Novembre 2012 – Discorso commemorativo del Sindaco Vito Damiano in occasione della celebrazione per la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate
Autorità, Cittadini.
Si celebra oggi il GIORNO DELL’UNITA’ NAZIONALE e, al contempo, la GIORNATA DELLE FF.AA.
Sono due ricorrenze profondamente e intrinsecamente legate fra loro perché,
se da un lato, nella Grande Guerra, fu proprio il coinvolgimento pressoché totale dei cittadini dell’ancora giovane Stato italiano a far nascere e consolidare il sentimento di unità nazionale in una popolazione divisa e dispersa sul territorio, ma ritrovatasi insieme, suo malgrado, all’interno di un’unica trincea,
dall’altro, l’elemento tramite il quale tale processo fu reso possibile, fu il ruolo svolto dalle FF.AA. in seno alle quali, giovani provenienti da ogni parte d’Italia si riconobbero in quell’unitarietà d’intenti, di sacrificio e di comune destino, che coinvolse anche le loro famiglie e le rispettive comunità d’appartenenza nel dolore e nella solidarietà di chi ebbe a perdere fors’anche più d’uno dei suoi Cari.
E’ con amarezza che dobbiamo constatare come il ricordo di quell’evento bellico, protrattosi per tre lunghi anni, si stia lentamente e inesorabilmente perdendo.
A questa ricorrenza, doveroso momento di riflessione, per ineludibile trascorrere del tempo non possono più partecipare i reduci;
forse per nostra personale negligenza non vi partecipano i giovani, disinteressati, sebbene essi siano chiamati a ricevere il testimone che un giorno dovranno consegnare alle nuove generazioni;
non ritiene di dovere partecipare la cittadinanza certamente perché noi, rappresentanti delle Istituzioni, assimilati – dico ingiustamente – ai pochi che hanno abusato della loro posizione di responsabilità per cedere al malaffare, all’interesse personale, all’arrogante tracotanza che li ha allontanati dai bisogni della gente, non riusciamo più ad essere credibili e, quindi, a meritare la fiducia dei concittadini.
Oggi, quindi, vorrei lanciare un forte e deciso appello a chi ha responsabilità nei confronti dei giovani e del loro futuro: occorre che noi per primi andiamo a riscoprire e rivalutare quei valori denigrati, vituperati e accantonati da fatue e fuorvianti ideologie d’un tempo o da ingannevoli messaggi di facile progresso e arricchimento, per riappropriarci di ciò che ci appartiene, che appartiene alla parte migliore del genere umano, di ciò che è la nostra storia, per poi essere in grado di trasmetterli, nella loro reale portata e valenza, ai giovani, ai nostri figli, ai nostri nipoti.
Non più cerimonie vuote di significato e a volte patetiche, ma ricorrenze vive, comprensibili, nelle quali ritrovarsi e riconoscersi perché si è avuta l’opportunità di imparare la nostra storia, di misurare il nostro potenziale, di verificare i nostri convincimenti, di radicare nel nostro animo i Valori reali e duraturi:
solidarietà, partecipazione, senso civico e di appartenenza, orgoglio, lealtà, onestà, rispetto, senso della responsabilità, per citare i più comuni.
Quante innumerevoli volte nella mia precedente vita professionale, quale appartenente alle FF.AA. di cui, con orgoglio, ho fatto parte e di cui mi sento ancora di far parte, ho sentito allocuzioni che facevano riferimento ai “nostri antenati che sacrificarono la loro vita per la salvezza della Patria!”
Non è questo un messaggio comprensibile ai giovani, anche se ricco di verità!
Per loro potrebbe apparire e appare inutile retorica, perché nessuno di noi ha fatto loro conoscere la nostra storia e, meglio sarebbe stato, la cronaca di quegli anni e degli ulteriori anni di conflitto che ne seguirono con le conseguenze che ne derivarono negli assetti geo-politici europei e di come ciò, ancora oggi, abbia incidenza nelle politiche nazionali, non escluse anche quelle economiche!
Non mi meraviglio, quindi, se ancora oggi, taluno, con la moneta europea in tasca e con proiezioni di viaggio europee ed oltre, continui a sottolineare la propria sicilianità o la propria trapanesità, senza nulla e mai dire della sua italianità nella quale, evidentemente, ancora non si riconosce.
Giusto sottolineare le proprie radici, il proprio passato, lo abbiamo detto; ma anche giusto guardare al proprio futuro perché la storia prosegue inesorabilmente il proprio cammino e ci appare già limitativa l’appartenenza all’Europa!
Un messaggio di ringraziamento, a nome della collettività che rappresento, mi sento di dover rivolgere alle FF.AA. presenti sul nostro territorio: grazie dell’impegno quotidiano e silenzioso svolto a favore della collettività; grazie della latente disponibilità che offrite per aiutare le popolazioni in caso di bisogno; grazie del contributo di legalità trasmesso con l’esempio; grazie della tutela diffusa e globale assicurata con la vostra presenza sul territorio, nei cieli e nel mare.
Grazie pure a coloro che nelle missioni all’estero, rappresentano anche noi trapanesi sotto il vessillo del Tricolore e a quanti, nel segno di quel vessillo e di ciò che rappresenta, hanno perso la vita.
Ma un messaggio positivo vorrei che raggiungesse i miei concittadini.
Sentiamoci orgogliosamente legati alla nostra terra, alla nostra cultura, alla nostra gente ma con altrettanto orgoglio dobbiamo sentirci parte importante e indissolubile della nostra Italia.
Lavorare e spenderci per la nostra terra, per la nostra cultura, per la nostra gente significa dare un contributo per la crescita non solo locale ma nazionale.
I turisti che dalle navi da crociera provenienti da altri Paesi sbarcano nel porto di Trapani, ricordiamolo, giungono in Italia, prima che in Sicilia, prima che a Trapani.
Quindi, orgoglio nazionale; fiducia nelle Istituzioni e nei loro rappresentanti; speranza in un futuro migliore; ma anche attivismo e responsabilità per crescere e iniziative produttive per dare sviluppo.
Questo deve essere l’impegno di tutti, Istituzioni e popolazione, uniti, in un percorso di arricchimento prima morale poi culturale e poi ancora economico.
Verso questi obiettivi si sta muovendo l’Amministrazione da me rappresentata, perché crede fermamente nelle potenzialità della gente laboriosa ed onesta.
Viva Trapani, Provincia siciliana d’Italia
Viva le FF.AA.
Viva l’Italia e l’Unità nazionale