Tragedia: Un morto e due figli dispersi durante una battuta di pesca
Palermo 24 set 2014. Un morto e due dispersi, questo al momento il bilancio di una battuta di pesca finita con il naufragio, che ha visto per un paio d’ore i cinque dell’equipaggio galleggiare uno vicino all’altro e parlare per darsi forza. Le voci pian piano si spegnevano fino a rimanerne solo due, nel silenzio della notte.
Alle 3 di questa mattina arriva l’allarme dall’equipaggio del peschereccio “Antonella Rosa”, che individua e mette subito in salvo due superstiti: Giancarlo Esposto, 37 anni, e Baldassarre Giacalone, di 25, quest’ultimo ricoverato in rianimazione all’ospedale di Marsala.
La Capitaneria di porto ha recuperato il cadavere di Vito Di Marco, 60 anni, il proprietario della “Tre fratelli”, barca di 6 metri e mezzo che si è rovesciata a 4 miglia da Capo Feto, davanti alla costa di Petrosino, tra Mazara del Vallo e Marsala, nel Trapanese. Risultano dispersi i figli della vittima, Pietro e Daniele, due ragazzi di 23 e 20 anni.
L’incidente sarebbe stato provocato – dal racconto dei superstiti – da un tratto di rete che sarebbe rimasto impigliato sul fondale mentre era in azione il verricello per tirarla su. La trazione avrebbe piegato l’imbarcazione che si è poi capovolta.
La barca era stata acquistata da poco con i risparmi dei tre fratelli. Il terzo è Francesco, il più grande, rimasto a terra perché fa il muratore. Il nome dato all’imbarcazione “Tre fratelli”, appunto, lascia immaginare il forte legame familiare. Il maggiore, Francesco, aveva infatti dato la sua quota per consentire a Pietro e Daniele, disoccupati, di guadagnarsi da vivere con quella piccola imbarcazione comprata di seconda mano e ormeggiata nel porto di Marsala.
Le ricerche dei due ragazzi vanno avanti senza sosta. La Capitaneria di Porto di Palermo, con l’ausilio di un Atr 42, sta setacciando l’area.
La procura di Marsala, guidata da Alberto Di Pisa, ha aperto un fascicolo, con l’ipotesi, per ora, di naufragio colposo.