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Traffico di stupefacenti tra Calabria e Sicilia, otto arresti

 

 

La Polizia di Stato di Catania, dalle prime ore di questa mattina, con circa 200 operatori è stata impegnata nell’esecuzione di un’ordinanza con cui il Giudice per le Indagini Preliminari presso il locale Tribunale, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia etnea, ha disposto misure cautelari personali nei confronti di numerosi soggetti a vario titolo indagati e con differenti profili di responsabilità dei delitti di associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e crack.

In particolare, è stata documenta l’esistenza di due cellule criminali impegnate l’una nella distribuzione minuta di droghe e l’altra nel traffico della cocaina approvvigionata dalla Calabria.

Anche il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo ha partecipato all’operazione e ha eseguito l’arresto di otto persone e il sequestro di beni per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro. L’intervento, coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Palermo, è stato disposto dal G.I.P. del Tribunale di Palermo.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nonché di produzione, traffico e detenzione illecita di droga. Contestualmente agli arresti, sono state effettuate perquisizioni in abitazioni e luoghi legati agli indagati.

Le indagini

L’inchiesta, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo, ha messo in luce un vasto giro di narcotraffico gestito da un palermitano con legami con la criminalità organizzata calabrese. L’indagato principale avrebbe orchestrato l’importazione di cocaina dalla Calabria verso la Sicilia, avvalendosi di dispositivi criptati per evitare intercettazioni.

Le attività investigative hanno permesso di ricostruire un accordo per il trasporto mensile di almeno 15 kg di cocaina. La droga veniva trasportata lungo l’asse Reggio Calabria-Messina-Palermo, nascosta in sofisticati doppi fondi meccanici ricavati in auto spesso noleggiate e guidate da corrieri che venivano sostituiti ogni mese.

Una volta giunta a Palermo, la droga veniva stoccata presso le abitazioni del promotore dell’organizzazione e del nipote, per poi essere suddivisa e immessa nelle piazze di spaccio cittadine.

Le indagini della Squadra Mobile, avviate nel novembre 2021, supportate da presidi tecnici (intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, oltre a videoregistrazioni) – salva restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna – hanno consentito di acquisire un quadro gravemente indiziario a carico di due associazioni a delinquere finalizzate al traffico di sostanze stupefacenti che sarebbero state impegnate: una nella distribuzione al minuto di droghe del tipo cocaina e crack; l’altra nel traffico della cocaina approvvigionata dalla Calabria.

Per ciò che attiene alla prima delle organizzazioni oggetto d’indagine, gli esperiti approfondimenti investigativi hanno permesso di ricostruire e monitorare le dinamiche sottese al traffico-spaccio di cocaina e crack che sarebbe stato posto in essere da un gruppo capeggiato da COCUZZA Antonino, il quale si sarebbe avvalso della collaborazione del genero, BUDA Sebastiano Giovanni, che avrebbe gestito due lucrose ”piazze di spaccio”: una operativa in via Palermo, l’altra nel rione popolare del Villaggio Sant’Agata.

Oltre al citato COCUZZA Antonino, come detto ritenuto gravemente indiziato di essere il promotore ed organizzatore del sodalizio unitamente a BUDA Sebastiano Giovanni, sono stati raggiunti da gravi indizi di colpevolezza , quali principali partecipi aventi una specifica distribuzioni di moli e funzioni, BARRILE Emanuele, CARBONARO Salvatore, FARO Ferdinando, GAGLIANO Marco Francesco, GIOIA Josè, RAPISARDA Benedetto, VENTIMIGLIA Nicolò, GIUFFRIDA Agatino ASSENNATO Salvatore e LA SPINA Francesco.

Nel corso delle indagini, sulla base degli elementi raccolti in questa fase investigativa da sottoporre al successivo vaglio del contraddittorio nei diversi gradi di giudizio, veniva altresì ricostruita l’esistenza e l’operatività di un altro e più strutturato sodalizio, imperniato sullo stretto legame di parentela tra i vari associati, attivo nel traffico di ingenti quantitativi di cocaina. Tale sodalizio sarebbe stato capeggiato da PLATANIA Francesco, inteso “Francu do cemento”.

Del gruppo anzidetto avrebbero fatto parte, quali principali partecipi aventi una specifica distribuzioni di ruoli e funzioni, PLATANIA Natale inteso “Antonio”, PLATANIA Damiano, PLATANIA Giuseppe, NICOTRA Maria Francesca, e VIGLIANESI Cristian.

Una delle basi operative di detto sodalizio sarebbe stata individuata nel rione San Cristoforo, presso una rivendita per prodotti edili, ove sarebbero state registrate diverse consegne di cocaina ai numerosi acquirenti.

Il canale di approvvigionamento dello stupefacente sarebbe stato localizzato in Calabria. Al riguardo, sulla base delle indagini svolte, il medesimo “corriere” avrebbe effettuato approvvigionamenti di cocaina sia al sodalizio diretto da PLATANIA “Franco”, sia al sodalizio promosso ed organizzato da COCUZZA Antonino e da BUDA Sebastiano Giovanni.

Nel corso dell’attività di indagine venivano operati diversi arresti in flagranza di reato con il contestuale sequestro di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti (complessivamente 6,25 Kg di cocaina suddivisi in ”panetti’) e di denaro contante per un importo di oltre 78.000,00 euro.

Sulla base degli elementi raccolti, inoltre, è stato disposto il sequestro in via d’urgenza di beni mobili e immobili riconducibili ad alcuni degli indagati.

Si ripete che tutte le ipotesi accusatorie, ritenute fondate in fase cautelare dal G.LP. in sede, dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti. Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza di condanna definitiva.

A taluni dei destinatari del provvedimento restrittivo di cui all’odierna operazione antidroga già ristretti per altra causa, la misura è stata notificata presso i vari istituti che li ospitano.

Risultati delle operazioni

Durante le indagini sono stati effettuati numerosi interventi repressivi, che hanno portato all’arresto di vari corrieri e al sequestro di circa 100 kg di cocaina. È stato inoltre monitorato l’intero flusso economico legato al traffico di droga, incluso il sequestro di 600 mila euro in contanti destinati al pagamento dei carichi.

Misure patrimoniali

L’analisi patrimoniale ha evidenziato una netta sproporzione tra i beni posseduti dagli indagati e le loro dichiarazioni reddituali. Sulla base di queste risultanze, il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore complessivo di 1,5 milioni di euro.

Questa operazione rappresenta un duro colpo al narcotraffico organizzato, interrompendo un circuito illecito che generava profitti stimati in circa dieci milioni di euro all’anno.

Redazione

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