Nelle giornate del 19 e del 20 ottobre, la Procura Distrettuale della Repubblica di Catania ha coordinato le attività svolte dalla Polizia di Stato che ha operato il sequestro di materiale esplodente per un quantitativo di oltre 5000 Kg posto ed al contempo ha posto in stato di fermo Di Stasio Vincenzo, trentanovenne napoletano, per il trasporto di n. 100 ordigni esplosivi privi di qualsiasi etichettatura e/o segno di riconoscimento, del peso di gr. 230 cadauno.
Le indagini avviate, sotto il coordinamento della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, dalla Squadra Amministrativa della Divisione PASI, con la cooperazione del Nucleo Artificieri dell’UPGSP, allo scopo di contrastare il commercio abusivo di artifici pirotecnici, si è dispiegata nella zona commerciale di Valcorrente-Belpasso ed ha consentito di cogliere la fase del trasbordo di scatole chiuse, dal cassone di un autotreno-tir al cofano di un furgone cassonato, entrambi parcheggiati davanti l’ingresso di un ristorante cinese.
È stato altresì accertato come gli artifici pirotecnici, seppur in minima parte destinati a ditte autorizzate con sede nei comuni etnei di Zafferana, Giarre e Belpasso, viaggiassero all’interno del suindicato autotreno che proprio per eludere divieto a percorrere le strade dei centri abitati per il tipo di carico , veniva allocato per le consegne presso parcheggi di centri commerciali o autorimesse, con la connivenza degli acquirenti, disposti ad accettare appuntamenti dell’ultimo minuto ed in violazione delle prescrizioni delle rispettive licenze amministrative.
Per tali ragioni venivano denunciate a piede libero anche ulteriori tre persone, titolari di licenze per la minuta vendita del materiale in argomento, ai sensi degli artt. 678 c.p., 47 TULPS e 110 del c.p, nonché per la cattiva tenuta dei registri di carico e scarico merci.
Espletate le formalità di rito, il fermato è stato associato presso la Casa Circondariale di Catania “Piazza Lanza” dell’A.G.
Il quadro indiziario raccolto, pur in una fase processuale che non ha consentito l’intervento delle difese, è stato pienamente condiviso da questo Ufficio, permettendo di richiedere ed ottenere, dal competente Giudice per le Indagini Preliminari, la convalida sia del provvedimento di sequestro, sia del fermo e la misura cautelare della custodia in carcere.
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