Oltre 50 maestri gelatieri da ogni parte del mondo; laboratori in cui ammirare la produzione “live”; momenti di approfondimento e culturali. Torna, dall’8 all’11 novembre, Sherbeth a Palermo nell’inusuale, ma destagionalizzante dal punto di vista turistico, mese di novembre. Cuore pulsante della manifestazione saranno piazza Verdi e via Maqueda, proprio di fronte al teatro Massimo. Qui saranno installati un grandissimo “Atelier artigianale” in cui i gelatieri, provenienti da varie parti del mondo, prepareranno i loro gusti rigorosamente alla maniera artigianale con l’ausilio delle macchine dell’azienda Bravo Spa che potranno essere degustati nei “Chioschi del Gelato artigianale”. Quest’anno la novità di ben due auditorium: uno si troverà all’interno della “Sala dei dipinti” nel Teatro Massimo di Palermo e uno accanto all’Atelier del Gelato, dove esperti si confronteranno su vari temi attinenti al mondo del gelato. Ma ci saranno anche cooking show con chef stellati (Giuseppe Raciti, Zash, una stella Michelin; Giovanni Santoro, Shalai, una stella Michelin; Carmelo Trentacosti, Mec, una stella Michelin) e un evento insieme a Ruben, considerato da Forbes uno dei più bravi food influencer. Con loro i gelatieri Renato Trabalza e Lorenzo Domenighini.
“Da qualche anno non lo chiamiamo più ice cream, ma lo chiamiamo gelato”, a prendere la parola durante la conferenza stampa di presentazione della sedicesima edizione di Sherbeth Festival a Milano è il giornalista giapponese Tadao Amano che poi precisa: “ormai ice cream in Giappone è una parola utilizzata solo per indicare i prodotti industriali, nei ristoranti e nei locali dove si trova il prodotto fresco e artigianale lo chiamiamo gelato”. Parole che suonano come musica per gli organizzatori del festival che, da sempre, ha un forte legame con la terra del sol levante: decine i maestri gelatieri nipponici che hanno partecipato a Sherbeth e anche due vincitori in ex equo nel 2017, Satoshi Takada e Taizo Shibano.
Per la prima volta quest’anno, in considerazione della sua vocazione internazionale, il festival è stato presentato a Roma e a Milano presso le rispettive sedi dell’Associazione Stampa Estera. Dopo le due conferenze stampa, tenute da Paolo Davide Alamia e Antonio Cappadonia, spazio alla degustazione di gelato artigianale con il maestro gelatiere Vincenzo Lenci che, presso la prestigiosa sede romana di Palazzo Grazioli, ha fatto assaggiare ai giornalisti stranieri “crema de nonna con la scorza de limone” e “armonie pinolate” il gusto con il quale due anni fa Lenci si è aggiudicato il premio “Procopio Cutò”.
A Milano invece Osvaldo Palermo ha offerto ai giornalisti della stampa estera un gelato al cioccolato utilizzando una massa monorigine del Ghana e un gelato al mascarpone con caramello salato.
Ogni anno, per l’organizzazione capitanata da Davide Alamia, è davvero difficile selezionare i 50 gusti che si “sfideranno” a colpi di coni e coppette per conquistare l’ambito premio “Procopio Cutò”. Sono centinaia le richieste che arrivano d tutto il mondo. Ogni anno è un record di iscrizioni. I gelatieri possono proporre un gusto per le persone che visiteranno i chioschi e uno dedicato al concorso, in degustazione esclusivamente per la giuria che quest’anno vede nomi illustri: Nerina di Nunzio, docente del corso di Scienze Gastronomiche, Uni Roma Tre; Massimiliano Magli e Stefano Pedrieri del Cnr; Pamela Francescato, giornalista dell’associazione stampa estera in Italia. Il concorso sarà presentato da Giuseppe Calabrese. “Sherbeth non è un classico e asettico concorso – dice Antonio Cappadonia, direttore tecnico del concorso – Sherbeth ormai è una grande famiglia di professionisti sparsi in tutto il mondo. Perché ogni anno, chi ha partecipato al concorso, ha voglia di tornare. Anche se non selezionato. O per dare una mano all’organizzazione, o solo per godersi il dietro le quinte. E, forse, era proprio quello che volevamo quando ci siamo inventati questo concorso quasi 20 anni fa”. Insieme a Cappadonia, ci sono nomi storici di Sherbeth, come Arnaldo Conforto e Vittorio Pasquetti che compongono il comitato tecnico. Con loro Giovanna Musumeci, figlia d’arte. Il padre Santo, scomparso recentemente, è stato uno dei grandi maestri gelatieri di tutta Italia e legatissimo alla famiglia di Sherbeth. Giovanna porta avanti con cura e dedizione l’attività di famiglia che si trova a Randazzo in provincia di Catania. Gli assistenti alla produzione quest’anno saranno vecchie conoscenze del festival: Stefano Cecconi, Ilaria Guerrieri, Vincenzo Lenci, Chiara Spalluto e Ilenia Zoli che la casacca bianca con il logo dal tipico colore magenta l’hanno indossata svariate volte.
I gelatieri ambiscono tutti a conquistare il trofeo con l’ormai celebre logo dello Sherbeth. Per farlo devono convincere una giuria non solo con un gusto, meglio se originale e inedito. Ma devono rispettare tutte le tecniche (e sono davvero complesse) per realizzare un gelato perfetto. Il tema è libero. I maestri gelatieri, dunque, possono davvero svariare con decine e decine di materie prime di altissima qualità. Non mancheranno i grandi classici, certo. Ma tra tutti c’è un solo obiettivo: stupire e sorprendere. Con abbinamenti a volte anche insoliti.
Francesco Procopio Cutò, conosciuto ai più come Francesco Procopio dei Coltelli, nacque a Palermo (o forse ad Aci Trezza, in provincia di Catania) nel 1651. A lui si deve l’apertura della prima gelateria al mondo, avvenuta nel 1686 a Parigi, con il celebre locale “Le Procope”. Come spesso accade nelle storie affascinanti, fu suo nonno a cambiarne il destino, regalandogli una macchina per preparare sorbetti, un’invenzione araba considerata il precursore del gelato moderno. Affascinato dalla scoperta, Procopio decise di espandere la sua produzione e si trasferì a Parigi, dove inaugurò il suo caffè, che si può ancora visitare al numero 13 di rue de
l’Ancienne Comédie, oggi trasformato in ristorante. Grazie alla sua posizione strategica, di fronte alla Comédie-Française, il locale divenne rapidamente un punto di ritrovo per artisti e intellettuali dell’epoca, frequentato da personalità come Voltaire, Balzac, Hugo, Robespierre, Diderot, D’Alembert, Napoleone e Benjamin Franklin.
Procopio rivoluzionò la preparazione dei sorbetti sostituendo il miele con lo zucchero e aggiungendo un pizzico di sale per conservare più a lungo il ghiaccio. Grazie a questi miglioramenti e all’ingegno ereditato dalla macchinetta del nonno, le sue “acque gelate” (granite), i gelati al limone e all’arancia, e i sorbetti alla fragola conquistarono il palato dei parigini. Il successo gli valse non solo la cittadinanza francese, ma anche una patente reale concessa dal re Luigi XIV, il “Re Sole”, che lo designava come produttore esclusivo di queste prelibatezze. Nel 2017, in occasione della Giornata Europea del Gelato Artigianale, il Comune di Palermo, durante Sherbeth, ha dedicato a Procopio una piazza all’interno del complesso “Area Quaroni”, che si affaccia su via Maqueda, via Sant’Agostino e il vecchio piano di Sant’Onofrio, uno spazio simbolico per celebrare la sua eredità condivisa.
Sul sito del festival (www.sherbethfestival.it), il programma completo e sempre aggiornato. Si comincia l’8 novembre, alle 10,30 con l’inaugurazione del festival e l’apertura ufficiale dell’atelier del gelato. Durante la giornata, dalle 11,30, i talk “A scuola di gelato”, “L’invenzione del gelato, origini e aneddoti (ore 16,30), “L’alchimista: gelato alle erbe aromatiche con tecnologia sottovuoto” (ore 18), “Il gusto dell’accoglienza” (ore 19,30). Alle 21 il cooking show dello chef una stella Michelin Giovanni Santoro con il maestro gelatiere Renato Trabalza. Il 9 novembre si ricomincia alle 11 con “A scuola di gelato”. Poi alle 12,30 “Gusti a confronto” e segue alle 14 il cooking show dello che una stella Michelin Carmelo Trentacosti con il maestro gelatiere Lorenzo Domenghini. Nel pomeriggio, alle 16,30 il talk “Gelato e Storytelling” e alle 18 “3 regioni sottovuoto: l’esaltazione degli ingredienti in un gelato d’autore”. Alle 21, nella sala Dipinti del teatro Massimo, “Il gusto della libertà”, con Roberto Lipari e Antonello Cracolici, presidente della commissione antimafia all’Ars. A seguire una degustazione di gelato artigianale realizzato con prodotti delle terre confiscate alla mafia. Domenica è il giorno più atteso per i gelatieri con il concorso “Francesco Procopio Cutò”. Si comincia alle 10,30 nella Sala Dipinti del teatro Massimo. Alle 13, sarà protagonista il consorzio dell’aceto balsamico di Modena Igp con il cooking show di Ruben. Alle 18,30 gli abbinamenti tra gelato e aceto balsamico Igp di Modena. Alle 19,30 si conoscerà il vincitore della sedicesima edizione del concorso. Lo Sherbeth si concluderà l’11 novembre con una tavola rotonda dal titolo “Il futuro del gelato artigianale”, con Giuseppe Calabrese (conduttore RaiUno), Nerina Di Nunzio (docente di scienze gastronomiche all’Uni Roma 3, Francesca R. Barberini (conduttrice e autrice di programmi), Roberta Garibaldi (docente di economia e gestione delle imprese turistiche all’università di Bergamo), Alessio Cannata (content creator di Gastronomika), Luciana Polliotti (scrittrice), Maria Elena Rossi (direttrice marketing e promozione Global di Enit). Modera la giornalista Fabiana Salsi.
Sempre importanti i temi dello Sherbeth. Nei suoi anni sono stati creati gusti dal significato importante, come quelli sul tema, ancora attuale, dell’accoglienza e dell’integrazione. Quest’anno si è scelto di puntare sul delicato tema delle terre confiscate alla mafia. Se ne parlerà, nella Sala dipinti del Teatro Massimo, il 9 novembre a partire dalle ore 21. Giovanna Musumeci, preparerà un gusto in diretta. Con lei ci sarà Roberto Lipari, palermitano, noto conduttore televisivo e grande protagonista di tanti film (l’ultimo, come regista, dal titolo So tutto di te). Al convegno parteciperanno anche Francesco Citarda, della cooperativa Placido Rizzotto; Fabio Nicola, della cooperativa Cascina Caccia; Carmelo Pollichino dell’associazione Libera contro le Mafie. Concluderà Antonello Cracolici, presidente della commissione antimafia all’assemblea regionale siciliana. Poi spazio alle degustazioni di gelati realizzati esclusivamente con prodotti provenienti dalle terre confiscate alla mafia.
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