Scatta il 3 ottobre (e durerà fino all’8 novembre) la 14esima edizione di “Le vie dei Tesori”: il festival torna a Palermo e sbarca anche a Monreale (new entry della rassegna con un percorso inedito) con visite e attività di scoperta tra mare, terra e cielo. Dalle ville nobiliari agli affreschi ritrovati alle carceri storiche, il festival ritorna con 75 luoghi, 30 esperienze, 100 passeggiate d’autore e due itinerari d’artista.
In questo 2020, Le Vie dei Tesori dura in tutto nove settimane divise essenzialmente in due tranche. La prima – che ha già messo insieme 15 mila visitatori nei due primi fine settimana e si appresta all’ultimo weekend in cui entra in gioco anche Naro – ha aperto circa 80 luoghi tra Caltanissetta, Trapani, Marsala, Mazara del Vallo, Messina, Sambuca e la più amata, Bagheria. Ovunque gruppi ordinati e distanziati, siti pieni, ma soprattutto passeggiate esaurite, tanto che alcune vengono replicate in corsa. E per questo exploit finale, alcuni siti apriranno in notturna. Dal 3 ottobre, quindi, la seconda tranche: oltre a Palermo e Monreale, toccherà alla sontuosa Catania scolpita nella lava, all’elegante Ragusa, a Scicli e Noto, a Sciacca.
Non potendo accogliere le scuole, il festival ha scelto di aprire i siti sabato e domenica, ma di aggiungere una “coda” novembrina, fino a domenica 8. Non solo visite nei luoghi, ma anche attività su terra, acqua e mare in collaborazione con oltre cento tra partner pubblici e privati: l’assessorato ai Beni culturali della Regione siciliana con la sua Soprintendenza e i musei, i Comuni di Palermo e di Monreale, le diocesi, l’Università di Palermo, la Fondazione UNESCO, il mondo della scuola, i teatri, le associazioni, le cooperative e tutta la filiera turistico-culturale: quest’anno Le Vie dei Tesori, che l’anno scorso ha avuto il 40 per cento di presenze turistiche, è dedicato soprattutto ai siciliani ma anche ai tanti italiani che arrivano in Sicilia per questo.
Il Festival spinge a percorsi slow, green, di conoscenza, di scoperta, magari invoglia al bruscolo di avventura sempre rimandata – un volo in Piper, un’immersione in sicurezza, una in sottomarino -, ma anche alle visite con degustazione, alle mostre, a tanto altro. Non dimentica l’itinerario contemporaneo in un palazzo nobiliare prestato all’arte e in una storica galleria; né le passeggiate d’autore, ideate da storici, botanici, giornalisti, appassionati e condotte in coppia con guide turistiche autorizzate.
Tutto in piena sicurezza: il festival che per primo nell’Isola ha spinto verso modalità 4.0, oggi insiste e rilancia; prenotazione ovunque caldamente consigliata, presidi di sicurezza, distanziamento, acquisto dei coupon on line. Senza perdere di vista quello che è marchio che contraddistingue il festival: il racconto del luogo, la sua scoperta. Dove il racconto non potrà essere condotto in presenza, verrà affidato ad audio guide d’autore ascoltabili durante la visita dal proprio cellulare in tutta sicurezza (con un sistema smart e molto innovativo, per ascoltarle basta un clic sul coupon digitale).
“La mission del progetto si può riassumere in una sola frase – spiega Laura Anello, presidente dell’associazione Le Vie dei Tesori onlus -: far crescere lacomunità a partire dal suo patrimonio, materiale e immateriale. Le Vie dei Tesori è un grande laboratorio di narrazione collettivo, un’occasione di riconoscimento identitario, di inclusione sociale, di comunità. Per ripartire, insieme, con la bellezza”.
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