Il Palermo targato Gasperini-bis riparte dalla sfida di mezzogiorno contro il Torino di Ventura. Una sfida delicatissima che può valere la conquista della tranquillità (per i padroni di casa) oppure il primo passo verso il miracolo (per i rossonero). A Gasperini, il presidente Zamparini e tutti i tifosi, chiedono proprio questo: il miracolo. Il Palermo del vecchio/nuovo allenatore dovrà infatti d’ora in poi non pensare più ai calcoli ma giocare tutte le partite per vincere.
All’andata fu zero a zero con i rossonero incapaci di andare in goal tra le mura amiche nonostante un ispirato Ilicic. Per rimediare ai limiti offensivi Gasp ripristina il caratteristico 3-4-3 delle sue squadre. In avanti spazio a Boselli (preferito a Miccoli) supportato da Fabbrini e Ilicic. Sulle fasce tornano invece i fedelissimi Dossena e Morganella. Nel Torino invece, schierato col tradizionale 4-2-4, in avanti Ventura si affida a Cerci, Barreto, Bianchi e Vives (preferito a Santana).
Nel primo tempo il Palermo parte bene costringendo i granata nella propria metà campo. Ilicic e Fabbrini vengono lasciati liberi di spaziare sulla trequarti dando così alla manovra rosanero una certa imprevedibilità. Per i primi quindici minuti il Palermo è molto attento dimostrando di essere determinato a raggiungere la vittoria. Il Toro parte sottotono; Ventura si preoccupa principalmente della fase difensiva. Al ’14 arriva però la prima occasione per i padroni di casa. Vives in contropiede fallisce in tap-in divorando una clamorosa palla goal. Cinque minuti più tardi il Toro colpisce poi un palo. Bianchi raccoglie un lancio al limite dell’area, vince un duello con Von Bergen e fa partire un bolide al volo che impatta sul palo.
Nella seconda parte del primo tempo è il Torino a fare la partita. Il Palermo invece non riesce mai ad essere pericoloso. Boselli è inerme nella gabbia creata da Glik e Rodriguez.
Al ’38 ancora un’occasione per il Toro. Bianchi colpisce di testa il pallone su un traversone di Masiello spedendo la palla alta sopra la traversa.
Il primo tempo si conclude così a reti bianche.
Nella ripresa le squadre scendono in campo a formazioni invariate. Al ’48 però Gasperini richiama Boselli per lasciar spazio al capitano Fabrizio Miccoli. Dopo l’ingresso del numero 10 il Palermo comincia lentamente a crescere. Il Toro imbastisce una serie di uno-due tra Barreto e Bianchi senza riuscire però ad essere realmente incisivo. Tra il ’60 e il ’70 arrivano le prime occasioni per i rosanero. Al ’63 Rios è autore di un bel contropiede che però viene sprecato da Ilicic il quale manda alto il pallone sprecando l’assist dell’uruguagio. Al ’67 Miccoli invece raccoglie un bel pallone al limite dell’area. Il capitano tenta uno spettacolare pallonetto che però finisce alto sopra la traversa. Intanto Gasperini butta nella mischia anche Formica al posto di uno stanco Fabbrini, Proprio l’argentino al ’72 effettua un bel cross per Miccoli che in area di rigore tenta una mezza-rovesciata senza successo. Nel finale di partita entrano D’ambrosio per il Toro e Dybala per il Palermo. I minuti finali sono concitati. D’ambrosio e Meggiorini falliscono due opportunità di andare goal in occasione dei corner granata (con grande merito di Sorrentino). Nel recupero il Palermo tenta l’assedio senza riuscire tuttavia a infrangere il muro granata. La partita finisce così a reti bianche. Una partita in cui hanno prevalso la paura di perdere e i numerosi errori individuali. Palermo ancora fanalino di coda, incapace di andare oltre il pareggio.
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