Zona calda e tabù trasferta – Torino-Catania 4-1: la settima sconfitta in trasferta relega i rossazzurri ancora in piena “zona calda”, raggiunti dal Chievo a quota 9 ed in fondo alla classifica. La formazione di mister De Canio non riesce quindi a trovare l’auspicata continuità di risultati: nel lavoro, la chance più importante per risalire la china. Da martedì, allenamenti in ritiro in vista della gara col Milan. Disattenzioni decisive – Già al primo minuto Immobile supera con un rimpallo favorevole la morsa tra Legrottaglie e Gyomber e si invola verso Andujar, il destro centrale è respinto d’istinto in angolo dall’estremo difensore rossazzurro. Il Catania soffre Cerci, una vera e propria spina nel fianco, dalle sue incursioni nascono i pericoli. Al 5° sugli sviluppi di una mischia ancora Immobile di testa colpisce la traversa, sulla ribattuta Moretti calcia alto. I rossazzurri sembrano bloccati. Al 9° uno scivolone di Legrottaglie sull’insidioso terreno di gioco dell’Olimpico spiana la strada al contropiede di Immobile, che solo davanti ad Andujar lo supera, 1-0. Lo schiaffo sveglia il Catania, i rossazzurri avanzano il baricentro e stazionano più frequentemente nella metà campo granata, al 10° Guarente prova il collo pieno di destro ma la conclusione finisce a lato, al 22° Gyomber sfrutta una ribattuta corta della difesa granata e colpisce di mezzo volo, pallone di poco sopra la traversa. Il Catania preme con convinzione ma il Torino sfrutta gli spazi in contropiede, al 32° ancora Immobile salta anche Andujar ma da buona posizione calcia sull’esterno della rete; un minuto dopo arriva il raddoppio granata: Guarente in scivolata recupera una situazione pericolosa ma fornisce involontariamente l’assist per El Kaddouri che da pochi passi mette in rete, 2-0. Mister De Canio prova a ridisegnare la squadra, fuori Castro e Guarente, dentro Leto e Barrientos, il Catania si risistema in campo con un 4-3-1-2, Keko arretra sulla linea di centrocampo. La squadra si giova di questi cambi ma il pressing offensivo da qui alla fine del primo tempo non produce clamorose occasioni.Reazione e frustrazione – Al rientro in campo il Catania appare più determinato, i rossazzurri palesano una grande voglia di riprendere in mano l’incontro; dopo 4 minuti Leto accorcia le distanze: bella combinazione tra Barrientos e Lopez che fa da sponda per Leto che di sinistro con l’aiuto di una leggera deviazione supera Padelli, 2-1; primo gol in serie A per l’attaccante argentino. C’è ancora tutto il secondo tempo da giocare, la partita diventa nervosa e spigolosa, l’arbitro deve estrarre spesso i cartellini per tenere a bada le proteste dei 22 in campo; finiscono sul taccuino del direttore di gara Capuano, Bovo, Leto, Padelli, Legrottaglie. Purtroppo nel momento del massimo sforzo dei rossazzurri i granata mettono a segno un doppio colpo del ko; prima è Moretti che di testa al 58° su azione d’angolo svetta e mette in rete, poi due minuti dopo è El Kaddouri che raccoglie una corta respinta di Andujar e di sinistro firma la doppietta personale, 4-1. Il risultato è pesante, il Torino riprende in mano l’incontro e lascia al Catania solo la rabbia agonistica e l’orgoglio che non si spegne fino al 90°. Infatti anche se tecnicamente la sfida è già finita i rossazzurri non si arrendono e ci provano ancora, al 63° Maxi Lopez esplode il destro, Padelli respinge, al 71° Keko con un tiro cross impensierisce ancora l’estremo difensore granata. Gli uomini di Ventura, che nel frattempo è espulso per proteste, si rendono sempre pericolosi quando affondano in contropiede, si avvicinano al quinto gol più volte, con Cerci (75° e 90°) e con Immobile. L’ultimo sussulto per il Catania è invece una punizione dal limite di Barrientos: Padelli devia in angolo. Formazioni:Torino (4-3-1-2): Padelli, Darmian, Bovo, Moretti, Basha, Vives, Farnerud (73° Brighi), Cerci, Immobile (80° Meggiorini), El Kaddouri (65° Glik).Catania (4-3-3): Andujar, Alvarez, Legrottaglie, Gyomber, Capuano, Plasil, Tachtsidis (82° Freire), Guarente (34° Barrientos), Castro (34° Leto), Lopez, Keko.
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