Tim Cup, riflessioni sull’approdo agli ottavi di finale
Sottovalutare il senso di una vittoria è pericoloso tanto quanto lo è esasperare il significato di una sconfitta: nel calcio, soltanto l’equilibrio di giudizio garantisce la lucidità necessaria per im…
di redazione
Calcio Catania: Sottovalutare il senso di una vittoria è pericoloso tanto quanto lo è esasperare il significato di una sconfitta: nel calcio, soltanto l’equilibrio di giudizio garantisce la lucidità necessaria per impostare un progresso che deve essere continuo. L’anno scorso, un pur positivo Catania non riuscì ad andare oltre le tipiche insidie del quarto turno eliminatorio di Coppa Italia: il Novara, che infine concluse il campionato con la retrocessione, s’impose al Massimino. Quest’anno, invece, nonostante le notevoli difficoltà incontrate, collegate ad un primo tempo sotto tono contro un tonico Cittadella, il Catania ha centrato la qualificazione agli ottavi, dimostrando di essere un gruppo in grado di superare le difficoltà, previste ed impreviste: un portiere in serata di grazia, la citata nostra prestazione negativa nella fase iniziale, un avversario legittimato a giocare un secondo tempo di puro contenimento ed uno svantaggio che pendeva come spada di Damocle, sui nostri, “obbligati” a ribaltare il risultato contro una squadra in nove uomini ma ad un certo punto sistematicamente respinti da scarsa fortuna, a dispetto di un assalto continuo. Infine, pagando il dazio dei tempi supplementari, è maturato un bel 3-1 che ha dato continuità al successo estivo sul Sassuolo (oggi capolista del torneo cadetto), premiando l’abnegazione del Catania e la sua capacità di risvegliarsi. Avanti, con fiducia.