“Ti diamo 12mila euro se smetti di lavorare”, l’INPS ha deciso di rovinarsi | Ti paga per startene a casa al calduccio

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Euro – fonte pexels – sicilianews24.it

Incredibile novità per l’INPS, puoi startene a casa senza lavorare.

L’INPS ha introdotto un sistema che permette ad alcune famiglie di ricevere oltre 12.000 euro all’anno senza lavorare. Grazie all’Assegno di Inclusione (ADI) e al Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL), alcuni nuclei familiari possono percepire cifre mensili superiori ai 1.000 euro. Ma come funziona questo meccanismo e chi ne può beneficiare?

L’Assegno di Inclusione è una misura di sostegno economico rivolta a famiglie in difficoltà. L’importo base è di 6.500 euro annui, ma può aumentare in base al numero dei componenti del nucleo familiare e al canone di affitto. Ad esempio, una persona sola con reddito pari a zero e un affitto di 4.500 euro può ricevere 10.140 euro all’anno (circa 845 euro al mese).

Per le famiglie, le cifre aumentano sensibilmente. Un nucleo di due adulti e due minori può arrivare a 9.000 euro annui (750 euro al mese), mentre con tre minori si raggiungono 10.500 euro annui (875 euro al mese).

Nei casi di famiglie con persone disabili gravi, l’importo può salire fino a 12.000 euro all’anno (1.000 euro al mese).

Superare i 1.000 euro mensili

Ma è possibile ottenere ancora di più? Sì, se si combina l’Assegno di Inclusione con il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL). Questo sussidio aggiuntivo, pari a 500 euro al mese, è riservato ai membri della famiglia che partecipano a programmi di formazione o ricerca attiva di lavoro.

Ad esempio, una coppia con un figlio minore e un figlio adulto in SFL può ottenere 1.410 euro al mese tra ADI, contributo affitto e il sussidio di formazione. Se invece la coppia ha due figli minori e un figlio adulto in SFL, la cifra sale a 1.530 euro al mese.

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Inps – fonte pexels – sicilianews24.it

Un sistema sostenibile o un incentivo a non lavorare?

Questo meccanismo solleva inevitabilmente un dibattito. Da un lato, il sostegno economico è fondamentale per le famiglie in difficoltà. Dall’altro, c’è il rischio che l’INPS si ritrovi a pagare somme elevate a chi, di fatto, potrebbe essere incentivato a non cercare un impiego.

La domanda resta aperta: si tratta di un aiuto necessario o di un sistema che rischia di gravare sulle casse pubbliche?