In The Wood (nel bosco) è la nuova produzione della Fondazione, destinata ad un pubblico di giovanissimi, che debutta domenica 9 aprile alle 18 al Politeama Garibaldi, con replica per le scuole sia lunedì 10 aprile che martedì 11 aprile alle 9,30 e alle 11,30. In The Wood, con musica di Riccardo Scilipoti, libretto di Silvia Alù e Riccardo Scilipoti, con soggetto e testi di Silvia Alù, vedrà in scena circa duecento artisti con l’Orchestra Giovanile Siciliana diretta da Scilipoti, il Coro di voci bianche della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, il Corpo di ballo degli allievi del Liceo Coreutico “Regina Margherita” con le coreografie di Dominique Cavallaro, Alessandro Giambirtone e Laura Miraglia. La regia è di Silvia Alù e Luigi Maria Rausa.
In The Wood narra le vicende di Jamie Freel, che amava girare per il bosco ed era estremamente attratto da una leggenda che narrava l’esistenza di un vecchio castello in rovina abitato dal piccolo popolo, meglio conosciuto come il popolo dei folletti. Tra sortilegi, fanciulle, elfi e folletti e un vino magico, la sua esistenza si incrocia con quella di un’immancabile fanciulla. In scena, nei ruoli principali i cantanti-attori Giacomo Iraci/Manfredi Messina e i danzatori Gabriele Crosta/Riccardo Noto (Jamie Freel), la cantante-attrice Aurora Bruno e le danzatrici Naomi Badalamenti/Marzia Dragotta (La fanciulla) e le due narratrici Dafne Lilla Clara Cianciolo e Floriana Principe, insieme a Silvia Alù anch’essa in scena con un nutrito gruppo di bambini del Coro di Voci bianche nelle vesti dei vari personaggi della storia.
“In The Wood – spiega la giovane regista palermitana Silvia Alù, formatasi al Centro sperimentale di Cinematografia di Roma – trae ispirazione dai più popolari racconti di Donegal, una delle 32 contee tradizionali dell’Isola di Irlanda e delle attuali 28 contee moderne della Repubblica d’Irlanda, in cui figura anche “Jamie Freeel e la fanciulla” di Letitia Maclintock che ben rappresenta l’anima popolare del popolo irlandese. Da questa fiaba ha preso spunto il nostro spettacolo che rappresenta una storia nella storia in cui la fantasia dei bambini stimolata dal racconto crea le immagini che il pubblico vede. Il folklore irlandese è gremito d’una folla di presenze soprannaturali che discendono in linea diretta dall’antico paganesimo celtico e che si mescolano coi diavoli e coi santi delle leggende cristiane in una continuità fantastica atemporale, radicata ai prati, ai boschi e alle pietre della verde isola indomabile. Una tradizione tramandata per secoli, quella del “piccolo popolo” dei folletti, esseri alti una spanna che fanno burle e dispetti e possono rapire bambini dalla culla sostituendoli con i loro rampolli grinzosi come vecchi decrepiti o con ceppi di legno”.
Per In The Wood, Scilipoti ha composto musiche particolarmente accattivanti, in grado di sollecitare la fantasia dei ragazzi. “Musica per i giovani, fatta da giovani – dice il direttore – come la danza finale che chiude lo spettacolo. Il lavoro è nato da una grande passione-fascinazione per l’Irlanda. Mi ha sempre colpito il colore dei paesaggi, spesso contornato da prati verdi e le melodie di quei luoghi. Inoltre, mi piaceva narrare attraverso la musica storie di folletti e altri personaggi che abitano il bosco. Dal punto di vista musicale l’opera si compone di una suite di nove brani: sette sono brani sinfonici, due sono vere e proprie canzoni affidate ai due protagonisti (I will be there e Lords). Un ruolo determinante è affidato al Coro di voci bianche che interviene anche come attore non protagonista per incitare i personaggi in scena o per sottolineare alcuni aspetti percussivi della musica”.
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