Test di Medicina, qualcuno ha barato: ecco le prove

Test di Medicina falsati. A dirlo è l’avvocato, Francesco Leone: “Una sensazione è una sensazione, ma i dati che abbiamo raccolto sono la prova che in Italia un considerevole numero di candidati ha barato nei test per l’ingresso alle Facoltà di Medicina”.

Ne avevamo già parlato il giorno dello svolgimento dei test, ora è pronta una class action da parte di uno studio legale catanese con un esposto alla Procura della Repubblica per tutelare il diritto allo studio e ridare forza ai sogni dei ragazzi che desiderano davvero diventare medici.

Test di medicina, validità a rischio

“Riteniamo – dice Leone – che sia a rischio la validità dell’intera procedura dei test di medicina e il futuro di migliaia di studenti che resteranno fuori dalla selezione per errori non loro. Essendo una selezione nazionale, infatti, quello che succede in una singola sede si ripercuote inevitabilmente anche su tutte le altre, falsando risultati e graduatoria”.

Tutto è partito dall’intuizione di verificare quante fossero state, nel momento in cui si svolgeva il test, le richieste poste attraverso i motori di ricerca sugli argomenti delle sessanta domande della selezione.

I risultati sono stati sorprendenti: solo per fare qualche esempio – ma nella relazione di sei pagine ce ne sono tantissimi – nella nona domanda si chiedeva di inserire i due ultimi numeri nella sequenza 2-3-7-13-27. Il quattro settembre le ricerche su questa specifica sequenza sono cominciate alle 11 e 33 e secondo gli esperti di statistica la probabilità che venisse richiesta quella specifica serie di numeri è di una su 622 milioni.

Più facile vincere al Superenalotto. La domanda numero 21, sul significato del termine “frattale”, rappresenta un altro esempio significativo: rispetto alla media giornaliera degli ultimi anni il numero di ricerche registrato durante il test è stato esattamente del 12.423% in più.

Lo studio legale catanese sta continuando a raccogliere segnalazioni giunte da diverse città italiane riguardanti soprattutto controlli non uniformi e disparità di trattamento. Senza contare le segnalazioni su domande errate o fuorvianti al vaglio di un team di esperti: “Alcune segnalazioni –  sottolinea Francesco Leone – sono di una gravità inaudita. Ecco perché proseguiremo nella nostra azione e penso che tra breve comunicheremo alla stampa altre novità”.