Scuola e Università

Test Medicina 2017, il Consiglio di Stato “boccia” il Miur

Test Medicina 2017. Meno posti banditi rispetto al fabbisogno di medici. Il Consiglio di Stato ha accolto gli appelli cautelari nei quali si evidenziava la discrasia esistente tra il numero dei posti banditi dal Miur per l’accesso ai corsi di laurea in Medicina e il fabbisogno italiano di camici bianchi.

Importante pronuncia cautelare del Consiglio di Stato per un migliaio di studenti che hanno deciso di non accettare il responso del test di ammissione per Medicina e Odontoiatria.

Test Medicina 2017: accolta tesi che contestava la corretta determinazione dei posti messi a bando

I giudici del massimo organo di giustizia amministrativa hanno accolto la tesi dei legali che contestavano la corretta determinazione dei posti messi a bando dal Miur, enunciando in maniera ampia e approfondita i principi ai quali il Ministero avrebbe dovuto e dovrà a tal fine attenersi.

Per i giudici, in particolare, è necessaria «una realistica ed accurata proiezione previsionale circa il fabbisogno di medici nelle varie specialità per gli anni a seguire, anche al fine di scongiurare le prevedibili (e previste) prossime carenze del numero dei medici, pari a quelle in atto nel numero di infermieri del Ssn» e «l’ovvia conseguenza, per avere disatteso tali criteri e indicazioni, non potrebbe dunque essere diversa da quella ipotizzata nell’originaria domanda proposta dai ricorrenti, secondo cui il numero degli studenti da ammettere per l’anno accademico in riferimento è sensibilmente (ed indiscutibilmente) maggiore di quello calcolato negli atti impugnati».

Alle 9.100 unità saranno aggiunti quelli derivanti dal ricalcolo

Ai posti inizialmente banditi dal Ministero (9.100 unità) dovranno aggiungersi, quindi, sia quelli derivanti dal (ri)calcolo del numero di studenti in corso in regola con gli esami da sostenere per ciascun anno accademico, sia quelli banditi per gli studenti extracomunitari, ma non utilizzati.

“Questa storica pronuncia – spiegano i legali – dovrebbe fare suonare un campanello di allarme al Ministero in quanto i Giudici amministrativi vogliono vederci chiaro sulle modalità di calcolo dei posti messi a bando per i test di accesso a numero programmato. Il Consiglio di Stato ha chiarito con precisione mirabile quali sono i criteri ai quali il Miur avrebbe dovuto attenersi nell’individuare i posti da mettere a bando, concludendo nel senso che il numero degli studenti da ammettere per l’anno accademico in riferimento è sensibilmente (ed indiscutibilmente) maggiore di quello calcolato negli atti impugnati”.

Infatti, dalla ricognizione che effettuerà nelle prossime settimane il Ministero si attendono migliaia di posti che gli aspiranti camici bianchi potranno utilizzare per immatricolarsi.

Redazione

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