Terrasini: bimbo sbranato dal cane, condizioni stabili

Sono stabili le condizioni del bambino di otto anni, sbranato dal proprio cane, un rottweiler, all’interno del giardino della sua villetta di Terrasini. Antonino Maniaci e’ ancora intubato.

di redazione

Sono stabili le condizioni del bambino di otto anni, sbranato dal proprio cane, un rottweiler, all’interno del giardino della sua villetta di Terrasini. Antonino Maniaci è ancora intubato e in terapia intensiva, dove resterà sotto controllo per altri giorni, in modo da valutare l’esito degli interventi chirurgici a cui è stato sottoposto. Successivamente, dopo la rimozione delle apparecchiature respiratorie, potrà essere trasferito in reparto. E mentre i bambini della squadra di calcio di cui Antonino fa parte, lo incitano a guarire presto e a tornare a giocare con loro, non si è ancora chiusa l’inchiesta giudiziaria su ciò che è accaduto nel tragico pomeriggio di lunedì scorso. Il papà del bimbo, Marcello Maniaci, è molto provato per quanto accaduto e i carabinieri della compagnia di Carini lo hanno sentito soltanto oggi per farsi raccontare i particolari di quanto accaduto, in modo da chiarire i motivi che avrebbero fatto scatenare la violenza del cane. Aggressività che purtroppo ha provocato seri danni al viso e alla cute del cranio del bambino. I chirurghi del reparto Maxillo-facciale dell’ospedale di Villa Sofia sono già intervenuti due volte: prima con un intervento di chirurgia ricostruttiva alla guancia e alla mandibola, poi con un derma artificiale fatto arrivare dalla Lombardia, al cranio. Tra una settimana si capirà se con le operazioni si otterranno i risultati sperati. Ed è proprio la speranza a tenere ancora in piedi i genitori e i familiari di Antonino che da quella sera non si muovo dal nosocomio palermitano. Secondo i carabinieri della compagnia di Carini, che stanno indagando sulla vicenda, il bambino si sarebbe improvvisamente allontanato da dove si trovavano i genitori e poco dopo, il padre, che lo cercava perché l’aveva perso di vista, lo ha ritrovato disteso per terra e sanguinante. Da qui la corsa del padre con il figlio, a bordo della propria auto, verso l’ospedale Cervello di Palermo, dove è stato intubato e trasferito in ambulanza a Villa Sofia. Quindi un episodio assolutamente accidentale che non va attribuito alla responsabilità di nessuno, tantomeno dei genitori, in preda alla disperazione e preoccupazione per il figlioletto che giace ancora in un letto d’ospedale.